I minori e Internet, un rapporto che continua a essere particolarmente delicato. E’ noto infatti che ormai la stragrande maggioranza degli adolescenti (dagli 8 ai 17 anni) utilizza computer o dispositivi digitali con la connessione al web (93%). Secondo il report BCG Why Children Are Unsafe in Cyberspace, il 72% dice di aver sperimentato almeno una situazione di rischio, ma solo il 40% lo confessa ai genitori.
Del fenomeno parla la managing director e partner di BCG Paola Francesca Scarpa al ‘Sole 24 Ore’ spiegando che con il lockdown e la didattica online l’età media di ingresso nella rete è di 12 anni e i bambini non solo sono online ma ci restano anche tanto, il 45% oltre tre ore al giorno. Tra le “minacce” più frequenti i pop-up e le pubblicità indesiderate, ma nel 20% emergono anche casi di cyber bullismo e tentativi di approcci sessuali.
Non sempre però i genitori danno una mano. Solo il 39% parla coi propri figli di questi episodi e il 60% controlla regolarmente l’attività dei propri figli, ma troppo pochi (41%) si rivolgono alla polizia o informano la scuola (34%). Le campagne di comunicazione delle scuole sono a volte presenti così come quelle dei media, ma serve una maggiore cooperazione a livello internazionale, specie nei paesi meno sviluppati e investire in figure professionali in grado di aiutare i minori.