Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha confermato quanto d’altra parte da un po’ di tempo dichiara: “Siamo in piena pandemia e i numeri del contagio sono molto elevati. Nonostante ciò riteniamo esistano tutte le condizioni che consentono il ritorno in classe nelle zone gialle e arancioni come stabilisce appunto il Dpcm del 14 gennaio”.
“Se qualche presidente” di Regione “ritiene che nel suo territorio non esistano le premesse per garantire la ripresa in sicurezza delle scuole, può adottare misure più restrittive. Per quanto ci riguarda la scuola dovrebbe essere una priorità oltre che un diritto. Le Regioni hanno avuto tutte le indicazioni utili per intervenire. C’è chi l’ha fatto, affittando ad esempio centinaia di nuovi bus. In quelle regioni le scuole riapriranno”.
“Vanno valutate le conseguenze gravi nel tenere chiuse le scuole. Studi internazionali evidenziano gravi danni nei ragazzi in termini di apprendimento. Si vengono a creare dei veri e propri buchi neri in formazione, esperienza, socializzazione. Poi, le conseguenze psicologiche”.