Dopo aver lasciato il Comitato Tecnico Scientifico ed esser diventato consulente al ministero dell’istruzione, Agostino Miozzo, intervistato dal portale ‘Dire’, ha parlato del momento della scuola e della pandemia:
“Con attenzione e prudenza entro in un ambiente strutturato. Sono meravigliato per aver scoperto delle competenze che non mi aspettavo di trovare. Un ministero più solido di quello che si pensa dall’esterno. Il mio sarà un contributo al ministro, cercherò di mettere la mia esperienza a disposizione in un sistema che nelle prime 48 ore mi ha sorpreso positivamente. Il Cts ha ancora ragione di esistere ma il contesto è modificato e il Cts si deve adattare. Oggi ci sono strumenti che prima non c’erano”.
“L’obiettivo è riaprire le scuole in sicurezza e mantenerle aperte in un ambiente che protegge – spiega Miozzo – il rischio zero non esiste, c’è il rischio accettabile ovvero devi essere in grado di cogliere una situazione di emergenza che può essere un caso, un professore, un assistente scolastico che si ammala, devi essere in grado di intervenire in tempo reale, facendo i tamponi, lo screening e mettendo in condizioni tutto il resto di essere in serenità. Se c’è un caso non necessariamente bisogna chiudere tutta la scuola, si può chiudere la classe o più classi. Il concetto è quello di potenziare un intervento tempestivo, immediato, il monitoraggio, per rendere tranquilli quelli che lavorano, i genitori. In parallelo il piano vaccinazioni del personale che deve continuare e deve andare a completamento. I numeri a ieri mattina erano significativi. Speriamo si risolva la questione AstraZeneca. Se l’Ema darà continuità, bisognerà fare un’opera di sensibilizzazione, le persone del comparto scolastico sono un po’ preoccupate”.
“Le prossime tre settimane saranno di sofferenza per tutto il Paese – afferma Miozzo – perchè lo abbiamo messo in una situazione di estrema difficoltà per consentirci di controllare questa curva che stava schizzando verso l’alto. È auspicabile che tre settimane di restrizioni dure portino un beneficio. Se quel beneficio arriverà e nel contempo la campagna vaccinale prosegue mettendo in sicurezza quelle fasce ad alto rischio, la situazione di stress comincerà a rasserenarsi”.
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