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Miserie e splendori della logica nei test

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April 19, 2025

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Ma cos’è la logica allora? Essa “sta a fondamento di ogni argomentazione razionale consequenziale e non è specifica di una singola disciplina, anche se alcuni ambiti del sapere (come la matematica, la fisica, la filosofia e l’informatica) non potrebbero neanche esistere prescindendo dai fondamentali principi logici. Il punto saliente è, ancora una volta, la scuola. Non si pretende che la logica sia proposta come disciplina autonoma, ma che essa possa permeare le varie discipline curricolari, non sovrapponendosi a queste, ma dando loro la struttura argomentativa e consequenziale che permetta agli studenti di affrontare in maniera coerente gli studi e di razionalizzare anche il loro approccio nei contesti quotidiani”. 
Il contrasto tra ragionamento logico – così come inteso nei test – e logica, diventa ancora più stridente se si pone attenzione alla complessità del ragionamento umano – complessità che il test ignora del tutto”. 
Una complessità, dice Education 2.0, che “si sviluppa attraverso percorsi non esclusivamente riconducibili a frettolosi “sì/no”, “vero/falso” o all’introduzione di elementi artificiosamente probabilistici”. 
“Ciò che auspicheremmo è che i candidati siano valutati da test in grado di saggiarne le capacità logico-critiche e la motivazione; naturalmente è chiaro che il candidato è selezionato non per fare il ricercatore in ambito scientifico, ma per svolgere un’attività alla quale, oltre alla solida preparazione, si unisca un’inclinazione che non deve mai prescindere dal fine della professione che intende intraprendere”. 
Ma ciò che sorprende sta nel fatto che nella commissione dei nove esperti nominati dalla ministra Carrozza, “per riesaminare i test d’ingresso relativi agli ultimi anni accademici, nonostante il ragionamento logico giochi la parte del leone (25 domande su 60, 23 su 60 dal prossimo test), nessun docente di logica vi sia rientrato. Verrebbe da chiedersi: dov’è la logica in tutto questo?”.