Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, ha esposto il suo piano di ritorno a scuola fornendo alcuni consigli alla ministra Azzolina.
Nel corso del TPI Fest! 2020, uno dei “protagonisti mediatici” del lockdown, ha infatti parlato del ritorno a scuola di settembre e delle scelte che a suo parere devono essere intraprese per un rientro in sicurezza.
Crisanti ha fissato in quattro punti il suo piano: il primo punto su cui si sofferma è quello secondo cui bisogna misurare la temperatura a scuola con termometri standardizzati in tutte le scuole. “Altrimenti avremo 10 milioni di mamme che misurano la temperatura con termometri diversi, e non è una cosa seria”, dice il professore.
Eppure da viale Trastevere stanno agendo in maniera differente: “Noi – ha detto la ministra Azzolina pochi giorni fa – contiamo sulla responsabilità, a casa, delle famiglie. Se un bambino è già malato a casa e ha la febbre non abbiamo bisogno di mandarlo sull’autobus. Quindi la misurazione va fatta a casa, poi ogni scuola nella sua autonomia può organizzarsi come crede“.
E’ chiaro che ogni scuola potrà adottare le misure che riterrà più idonee. Però Azzolina ha già dispensato da quest’obbligo gli istituti sostenendo che “un termometro a casa ce l’abbiano quasi tutti se non tutti“.
Un altro aspetto da tenere in considerazione, secondo Andrea Crisanti, è quello di rendere obbligatorio il vaccino contro l’influenza, “perché a ottobre novembre o dicembre non vogliamo si crei una situazione caotica“
Infine due consigli che coinvolgono i dirigenti scolastici: innanzitutto, mettere i presidi nelle condizioni di non essere denunciati “prendere un atto di corresponsabilità con i genitori: si devono rendere conto che a scuola c’è un rischio aumentato e accettarlo“
Contestualmente, conclude il professore Crisanti, sarebbe necessario “dare ai dirigenti scolastici la possibilità d’interdire l’accesso a scuola ai bambini che risiedono in aree dove ci sono focolai“
Le parole di Crisanti vanno nella stessa direzione della prudenza raccomandata dall’OMS: Il Comitato di esperti “ha sottolineato la lunga durata prevista di questa pandemia di Covid-19, rilevando l’importanza di sforzi sostenuti a livello comunitario, nazionale, regionale e globale”.
Ricordiamo che in Italia è pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che proroga lo stato di emergenza al 15 ottobre 2020 e quindi le disposizioni del decreto legge n.19 e decreto legge n. 33 del 2020 che consentono di adottare specifiche misure di contenimento dell’epidemia.
Il decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 29 luglio scorso, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute, Roberto Speranza, introduce misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 deliberata il 31 gennaio scorso.
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