Dopo l’ordinanza del Piemonte, che pochi giorni fa aveva invitato le scuole misurare la temperatura degli studenti a scuola, è arrivata la risposta di Azzolina, che ha “minacciato” di impugnare il provvedimento.
Nelle ultime ore pare che la Regione piemontese abbiamo fatto retromarcia e invita le scuole a misurare la temperatura solo nel caso in cui gli alunni non abbiano l’autocertificazione per entrare a scuola.
Tuttavia il tema della misurazione della temperatura a scuola o a casa non smette di essere al centro del dibattito relativo al rientro in classe: sono tanti gli esperti che in questi giorni spiegano perché la temperatura debba essere misurata a casa.
Non la pensa così Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, uno degli scienziati che hanno più volte indicato questa strada come quella più sicura: “Far misurare la febbre a 8 milioni di famiglie con termometri diversi, non è una procedura che porta alla chiarezza. Penso che si sarebbe dovuto misurare la temperatura a scuola con sistemi automatici ed efficienti che sono disponibili“.
Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, ritiene anch’egli che la temperatura debba essere misurata a scuola: “A mio avviso non può essere fatta solo a casa. Andrebbe effettuata anche a scuola e lo ripeto da tempo. Dire di farlo a solo a casa è una scorciatoia, non dà le stesse garanzie e scarica sul genitore, sull’utenza, tutta una responsabilità e funzione che credo vada condivisa e non attribuita“.
Dello stesso avviso anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano: “sono assolutamente contraria alla rilevazione della temperatura fatta in famiglia” ai bimbi che vanno a scuola. La microbiologa prova a spiegare i motivi della propria contrarietà: “per tantissimi motivi di ordine pratico – spiega l’esperta all’Adnkronos Salute – e anche perché è il caso che il rilevatore di temperatura sia uguale e ben tarato per tutti i bambini della stessa scuola. Quindi assolutamente temperatura a scuola”, esattamente come viene misurata all’ingresso di “un supermercato o di un altro luogo pubblico“.
Le linee guida nazionali sul rientro a scuola parlano chiaro: la temperatura degli studenti va misurata a casa. In Campania si farà a scuola. Il Piemonte, come abbiamo visto, ha corretto il tiro. Invece la Lombardia ha pubblicato un’ordinanza in cui si “raccomanda fortemente la rilevazione della temperatura nei confronti dei genitori/adulti accompagnatori e dei bambini, all’ingresso della sede dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia. In caso di temperatura superiore ai 37.5°C per il minore o per il genitore/accompagnatore non sarà consentito l’accesso alla sede“.
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