Anzi, con la nota del 22 dicembre 2014, il Miur ha comunicato l’invio di 72 milioni a copertura, prioritariamente, di quei residui. Nella nota è stato anche precisato che, nel caso di inesistenza di situazioni debitorie, il finanziamento poteva essere utilizzato, in tutto o in parte, per esigenze di funzionamento amministrativo-didattico. Il capitolo del funzionamento è stato anche potenziato quest’anno, per decisione del Ministro Stefania Giannini, con 50 milioni aggiuntivi rispetto ai 111 milioni già erogati (+45%). L’insieme delle due erogazioni straordinarie rappresenta un’importante operazione di attribuzione di risorse finanziarie alle scuole italiane.
Alle scuole si è chiesto piuttosto di cancellare, tramite delibere dei consigli di istituto, i debiti divenuti “saldati” a seguito dell’erogazione straordinaria disposta. Questo per rendere i bilanci delle scuole più coerenti con l’effettiva situazione finanziaria e anche per consentire all’Amministrazione un’analisi più dettagliata della situazione per poter soddisfare le esigenze effettive delle scuole e predisporre gli interventi finanziari più idonei.
Il Ministero, infatti, come chiarito anche durante incontri di natura tecnica con le Organizzazioni sindacali, sta predisponendo una specifica rilevazione che consenta di mettere insieme un quadro di informazioni esaustivo sulla materia. La presenza dei residui attivi nei bilanci delle scuole deriva infatti da una serie di cause diverse e stratificate nel tempo su cui il Miur ha intenzione di intervenire a seguito della ricognizione.
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