Portare in tutti gli ordini di scuola lezioni mirate all’utilizzo consapevole dei social, a cominciare dalle fake news, che i giovani devono imparare a riconoscere e smascherare, dagli haters e dal cyberbullismo che troppo spesso nasce proprio tra gli adolescenti lasciando ferite e danni incalcolabili.
I ragazzi esposti ai pericoli della rete
È questo l’obiettivo del ministero che vuole così, attraverso la scuola, raggiungere il maggior numero di ragazzi tra i 13 e i 18 anni, che sono proprio le persone potenzialmente più esposte ai pericoli della rete.
Fra l’altro sta diventando così determinante il web per i ragazzi che quasi 4 giovani su 10 ammettono di non conoscere personalmente almeno la metà degli amici o dei follower che hanno sui social e, spesso, tra questi si nascondono anche amici inesistenti. Infatti il 68% dei giovani almeno una volta, si è imbattuto in un profilo falso.
Troppe bufale e fake news
Attraverso i social e la rete in generale veicolano troppe bufale, fake news che di fatto vanno a influenzare la coscienza civica dei giovani, per cui, dice il Miur, bisogna insegnare vere e proprie lezioni di educazione digitale per arrivare alla cosiddetta cittadinanza digitale, e dunque è necessario che i docenti siano preparati per affrontare argomenti mai trattati in classe prima d’ora.
Oltre alla formazione del personale, previsto dal Piano scuola digitale nella legge 107, si pensa al progetto Elisa, predisposto dal Miur per la formazione dei docenti referenti per il contrasto e la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
Contestualmente si vuole accelerare per implementare le famose 33 ore da dedicare all’educazione civica.
Si pensa pure di coinvolgere esterni ed esperti della rete, con cui la scuola andrebbe a lavorare partendo dalle Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole.