Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Miur, memorandum europeo su formazione professionale

Miur, memorandum europeo su formazione professionale

CONDIVIDI

E’ questo il compito della task force bilaterale Italia – Germania che oggi, alla presenza del Sottosegretario di Stato Elena Ugolini, si è riunita per la prima volta a Bologna, presso la Ducati Motor Holding.
Le delegazioni italiana e tedesca hanno analizzato, in particolare, due casi di eccellenza del settore della meccanica-meccatronica e della robotica: Ducati e Comau. Si tratta di casi di eccellenza non solo in termini imprenditoriali ma anche in termini di sviluppo di raccordi sistematici con le filiere formative di riferimento, a livello secondario e post-secondario.
Il raccordo e l’allineamento tra le filiere produttive e le filiere formative è, infatti, il principale obiettivo delle Linee Guida per la realizzazione dei Poli tecnico-professionali, recentemente adottate dal Governo, previa intesa con le Regioni. La Task Force ha deciso di avviare progetti – pilota di formazione duale a partire dall’esperienza realizzata da Ducati e da quella sviluppata da Comau. La realizzazione dei progetti-pilota sarà inserita anche, in una logica multi -regionale, nell’ambito della ri-programmazione del Piano di Azione Coesione (PAC), con particolare riferimento alle quattro Regioni del PON, per rilanciare la qualità dell’istruzione tecnica e professionale e la competitività delle filiere produttive territoriali. “Rafforzare la dimensione europea rende ancora più attrattiva l’offerta formativa dell’istruzione tecnica e professionale – ha dichiarato il Sottosegretario Elena Ugolini – e questo è un elemento di particolare soddisfazione, che sono certa sarà mantenuto anche dal prossimo Governo”.
La necessità di passare in tempi rapidi alla fase attuativa del Memorandum è stata confermata anche dal Consiglio dell’Unione europea della scorsa settimana che ha ribadito l’importanza di adottare azioni immediate, specialmente in periodo di crisi, per aiutare i giovani a trovare un’occupazione, garantendo un loro competenze le necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro.
Proprio per stimolare i Paesi membri ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile con maggiore efficacia, l’Ue ha suonato un campanello d’allarme affiche venga dato spazio alla cultura del lavoro in tutti i percorsi di istruzione e formazione attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato. Diffondere l’alternanza scuola-lavoro nella scuola italiana è una priorità sulla quale richiamare l’attenzione di dirigenti scolastici, docenti, giovani e loro famiglie, e di tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati ad aiutare le nuove generazioni nella costruzione del loro futuro e a partecipare alla crescita sociale ed economica del Paese.
Un numero crescente di scuole si è già messo in gioco per realizzare stage e tirocini nei percorsi di studio, in modo da: – attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, collegando sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica in contesti di lavoro; – far acquisire agli studenti, nel corso degli studi, competenze spendibili anche nel mercato del lavoro, favorendone l’orientamento per valorizzare vocazioni personali, interessi e stili di apprendimento personali; – realizzare un organico collegamento nei processi formativi con il mondo del lavoro e delle professioni, ivi compreso il volontariato e il privato sociale; – correlare i loro piani dell’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio”.