Pochi giorni fa il Ministero ha annunciato lo stanziamento di 3 milioni di euro per progetti didattici da realizzarsi nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche.
Il bando per concorrere è datato 12 novembre e si dà tempo alle scuole fino al 25 novembre per partecipare.
Fin qui nulla di strano.
Le stranezze vengono però a galla se si legge con attenzione tutta la documentazione messa a disposizione dal Ministero e se ci si prova a chiedere da dove arriva il finanziamento.
E allora non si può che restare allibiti: i 3 milioni corrispondono esattamente ad un “tesoretto” di cui si era ormai persa la memoria e che risale “nientepopodimenoche” al cosiddetto “Decreto Carrozza” n. 104 del settembre 2013.
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In pratica il Ministero ha impiegato più di due anni per redigere un bando di 4 paginette finalizzato a finanziare qualche decina di progetti di altrettante scuole.
C’è da chiedersi con quale coraggio il Miur chieda alle scuole di predisporre in 10 giorni un progetto su una materia non proprio usuale dopo aver tenuto ferma nei cassetti per più di due anni una norma contenuta in un decreto legge (non dimentichiamo che i decreti legge, secondo la Costituzione, devono riguardare sempre materia urgente).
Ma forse al Ministero pensano che l’urgenza riguardi solo le scuole e non l’applicazione delle leggi.