Ancora una sconfitta per il Miur in merito alla partita della mobilità 2016: il Tribunale di Ragusa ha accolto il ricorso di due insegnanti siciliani trasferiti la scorsa estate dall’algoritmo ministeriale nel Lazio.
La storia è sempre la stessa: al termine delle operazioni di mobilità professionale 2016, i due docenti sono stati costretti ad emigrare nel Lazio, o almeno così ha stabilito l’algoritmo del Miur, lo stesso che ha però “deciso” di far restare a casa altri colleghi dei ricorrenti, con punteggi inferiori.
“Entrambi sono coniugati, con il nucleo familiare residente in provincia di Ragusa e con figli minori a carico”, spiega al quotidiano La Sicilia il legale dei due docenti. “Il Tribunale ha accolto le difese spiegate a sostegno della tesi basata sull’illegittimità del modus operandi dell’amministrazione pubblica”.
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Si tratta dell’ennesimo ricorso operato da docenti dopo i trasferimenti della scorsa estate, che ha generato una serie quasi infinita di errori, che settimana dopo settimana raccontiamo, con una distribuzione geografica uniforme, anche se per lo più si tratta di docenti delle regioni meridionali trasferiti al nord, a centinaia di chilometri di distanza.
In questo ultimo caso, il Miur adesso dovrà rivedere l’assegnazione per i due docenti, uno di Vittoria e l’altro di Acate, entrambi comuni della provincia ragusana.
Ricordiamo che, proprio a causa degli innumerevoli errori in seguito ai trasferimenti dell’estate scorsa, il Tar del Lazio ha ordinato l’obbligo di svelare l’algoritmo che ha stabilito le sedi dei trasferimenti, finiti dentro l’occhio del ciclone sin da subito e con effetti ancora perduranti.
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