Ancora sentenze contro la mobilità dei docenti 2016/2017, quando le operazioni sono state decise dall’algoritmo “impazzito”.
Stavolta, la sentenza viene dal Tribunale di Monza, che accoglie il ricorso di una docente, assegnata lo scorso anno agli ambiti di Monza e Brianza invece che negli Ambiti Territoriali di Taranto e Bari della regione Puglia e negli Ambiti Territoriali di Potenza e Matera della regione Basilicata, selezionati dalla ricorrente nella domanda di mobilità nazionale.
La docente, assunta in ruolo con la Fase C della Buona Scuola, ha fatto ricorso in quanto nelle graduatorie di mobilità non è stata assegnata agli ambiti da lei prescelti e superata da altri concorrenti con punteggio inferiore.
Per l’amministrazione, gli altri concorrenti che hanno scavalcato la docente in questione, erano in possesso dei titoli di precedenza e pertanto l’assegnazione è stata legittima.
Tuttavia i giudici, hanno constatato l’illegittimità dell’assegnazione, stabilendo che è il punteggio e non l’ordine di arrivo della preferenza, a stabilire l’ordine di assegnazione. E la ricorrente aveva un punteggio superiore rispetto agli altri concorrenti.
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Pertanto, il Tribunale accoglie il ricorso e, per l’effetto, previa disapplicazione degli atti ministeriale di assegnazione dell’ambito territoriale e della sede di servizio,
– ordina al MIUR di assegnare la ricorrente all’ambito territoriale di Taranto o di Bari o di Matera o di Potenza o, in subordine, ad altro spettante più vicino al luogo di residenza rispetto a quello di attuale titolarità in considerazione del punteggio a lei riconosciuto e dell’ordine di preferenze indicato nella domanda di mobilità;
– Dichiara integralmente compensate tra le parti le spese di lite;
– Fissa il termine di 60 giorni per il deposito della sentenza.
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