Al Miur continuano a lavorare, senza il confronto con i sindacati, sulla prossima mobilità degli insegnanti.
C’è il rischio concreto di una vera e propria rivoluzione copernicana e non soltanto per l’introduzione degli ambiti territoriali e per la novità della chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici. Infatti si ipotizzano cambiamenti sostanziali anche nelle tabelle di valutazione dei punteggi per passare da un ambito territoriale ad un altro.
La prima novità potrebbe essere l’introduzione nel punteggio di anzianità di servizio dell’anno in corso. Infatti al momento della scadenza di presentazione della domanda di mobilità, che di norma è fissata verso la fine del mese di marzo, il punteggio di servizio dell’anno in corso è già acquisito per intero.
Un’altra novità che potrebbe essere introdotta è quella dell’equiparazione del punteggio di anzianità di servizio pre-ruolo con quello di ruolo svolto nello stesso ordine e grado di scuola. In buona sostanza non dovrebbe esistere più la differenza tra il servizio svolto come precario e quello svolto con contratto a tempo indeterminato. In buona sostanza un docente con 12 anni di pre-ruolo e altri 12 di ruolo svolti sempre nello stesso grado di istruzione vedrà incrementare sensibilmente il suo punteggio di anzianità di servizio. Infatti fino ad oggi, in una situazione come quella del docente suddetto il punteggio dell’anzianità di servizio sarebbe stato di 108 punti, 36 punti di pre-ruolo e 72 di ruolo. Adesso con l’introduzione del ipotizzato calcolo del nuovo punteggio dell’anzianità del servizio, lo stesso docente avrebbe 144 punti in quanto il punteggio pre-ruolo non sarebbe più dimezzato.
Rimarrebbe invece il dimezzamento del punteggio di servizio prestato nella secondaria di primo grado per chi è titolare nel secondo grado e viceversa, ed anche tra il servizio prestato all’infanzia per chi è titolare alla primaria e viceversa.
Come sarà valutato il punteggio svolto alla primaria o all’infanzia per chi passa di ruolo alla secondaria e viceversa? Si ipotizza anche in questo caso il dimezzamento del punteggio. C’è anche l’ipotesi dell’abolizione del bonus aggiuntivo una tantum di 10 punti per chi dal 2000/2001 al 2007/2008 non aveva prodotto per un triennio domanda di trasferimento provinciale o producendola l’aveva poi ritirata entro i termini previsti dal contratto di mobilità.
Anche sulla continuità del servizio si ipotizzano cambiamenti. Ma sulla continuità non è ancora dato sapere quale potrebbero essere le novità. In buona sostanza si prevede una vera e propria rivoluzione copernicana, ma visto che siamo in Italia, è possibile che davanti alla realtà di non riuscire ad istituire, in poco tempo, gli ambiti territoriali, la prossima mobilità resterà uguale a quella degli anni passati e le ipotesi di cui stiamo parlando potranno vedere la luce per il 2017/2018.