Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani esprime apprezzamento per l’accordo politico sulla mobilità del personale docente, che dovrà concretizzatisi nel CCNI concernente la mobilità del personale docente per l’a.s. 2017/18. Sembrerebbe prospettarsi per tutti i docenti e relative famiglie che hanno patito i disagi di un trasferimento coatto repentino, perlomeno, la possibilità di richiedere nell’immediato del prossimo anno la sede nella propria città di residenza. Qualche considerazione è d’obbligo:
1. Per facilitare il rientro dei professori appartenenti alla classe di concorso A046, ex A019 – discipline giuridiche ed economiche, (ambito in cui si registra il maggior numero di “emigrazioni” forzate), il Coordinamento segnala l’opportunità offerta dall’attuale ordinamento giuridico di inserire nell’organico di tutte le scuole di ogni ordine e grado un docente appartenente alla suddetta classe, soprattutto in alcuni contesti socio – ambientali, fortemente degradati, come quelli del nostro Mezzogiorno, per i quali la divulgazione massiva dei principi legalitari è oltremodo necessaria. L’unità in questione potrebbe essere utilizzata anche per l’insegnamento dei Diritti umani come materia alternativa alla religione; anche solo in presenza di un unico alunno che abbia manifestato di non voler scegliere la religione cattolica, deve essere attivata la Materia Alternativa “Diritti Umani”, destinando l’insegnamento della stessa alla classe A046 – ex A019 con attribuzione di un’unità di potenziamento;
2. La classe di concorso in questione, già bistrattata dai governi precedenti, “vanta” anagraficamente primati negativi, determinati da tagli e ridimensionamenti ingiustificati, in quanto la maggior parte dei docenti fa registrare un’età media intorno ai cinquant’anni. A tal proposito, si spera che possano arrivare quanto prima risposte e provvedimenti costruttivi per tutti gli insegnanti in difficoltà e le loro famiglie, i quali, piuttosto scoraggiati, vedono in quest’ultimo provvedimento un’opportunità, che, qualora si traducesse in una bolla di sapone, creerebbe la percezione di essere ignorati nelle proprie istanze;
3. Dalle innumerevoli lettere pervenute al nostro Coordinamento, risulta manifesto che le spese degli insegnanti fuori sede assorbono quasi tutto lo stipendio, situazione che comporta frustrazione e malessere generalizzato con delle evidenti conseguenze sullo stato di salute dei singoli docenti e sull’efficacia ed efficienza nell’esercizio della professione docente.
Il Coordinamento ha deciso di richiedere un incontro, per mezzo dell’segretario generale, avv. Alessio Parente, con il ministro, Valeria Fedeli, per affrontare le tematiche in oggetto e programmare interventi atti a risolvere la vexata quaestio.