Categorie: Mobilità

Mobilità 2017/2018, basta errori oppure ci saranno altri ricorsi

Si sta lavorando in questi giorni sul nuovo contratto che deve regolare la mobilità dei docenti a partire dall’anno scolastico 2017/2018.

Eppure, sono ancora tanti i docenti che protestano per le procedure della scorsa estate quando a chiedere il trasferimento furono quasi 210 mila insegnanti, un record fino ad oggi nella storia dei trasferimenti dei docenti.

Sono tante le parti del contratto della mobilità 2016 hanno fatto storcere il naso, ma il vero colpevole è il famoso algoritmo, che in molti casi ha generato collocazioni su sede errate, un girotondo di cattedre e due milioni e mezzo di alunni che hanno cambiato insegnante.
Il tutto ha portato ad un numero considerevole di ricorsi e sentenze che, fino a questo momento, stanno mettendo il Miur all’angolo.

L’Anief, come riporta La Stampa, non ripone molte speranze nel nuovo contratto, stando alle prime bozze: scopriamo che molte storture non sono state superate. Anche la mobilità del prossimo anno scolastico rischia seriamente di essere minata da impugnazioni e ricorsi”.

Secondo il sindacato, si legge su La Stampa, i motivi delle storture sono stati diversi: dalla mancata valorizzazione del servizio nelle paritarie e del servizio pre-ruolo per il computo del quinquennio di permanenza sul sostegno, agli errori di assegnazione su ambito territoriale attraverso il segreto algoritmo ministeriale, sino alla violazione dei diritti di precedenza assoluta per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari che necessitano di assistenza.

Il rischio, se dovessero essere confermate questi criteri anche nel prossimo contratto, conclude l’Anief, sarà il ripetersi di una nuova stagione di ricorsi e sentenze, dove il Ministero dell’Istruzione sarà ripetutamente battuto e condannato.

Gli incontri fra amministrazione e sindacati si stanno svolgendo ogni giorno per consentire di terminare i lavori al più presto. 
Tuttavia, come detto in precedenza, quello che emerge è che le parti sindacali e il Miur si stanno impegnando per evitare il rischio di avanzare eccessivamente la tempistica di avvio delle domande. 

Fabrizio De Angelis

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