Ora che è stata sottoscritta l’ipotesi di contratto sulla mobilità, il Miur torna a crederci: concludere le operazioni di mobilità entro Ferragosto 2017 è possibile.
Il progetto era stato espresso poco più di un mese fa dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, non corso di una trasmissione televisiva: interpellata sulla “girandola dei docenti”, cui abbiamo assistito sino all’inizio dell’ultime inverno, la ministra ha tenuto a dire che “lo scorso anno è stata un’eccezione”, perché sono state messe in “mobilità 250 mila persone”.
“L’impegno che mi sono presa – aveva detto Fedeli – è che dobbiamo iniziare l’anno con tutti gli insegnanti al loro posto e non ci dovranno essere cambiamenti ad ottobre o novembre, perchè i ragazzi hanno bisogno di avere il loro docente in classe”.
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La promessa di chiudere le operazioni tra fine luglio ed inizio agosto, successivamente alla presentazione dell’organico da parte di ogni scuola, se mantenuta, produrrebbe un effetto a catena decisamente positivo: nella terza decade di agosto, al massimo i primi giorni di settembre, si potrebbero in questo modo effettuare le immissioni in ruolo, qualche decina di migliaia (che avverranno in modo più fluido dell’anno passato); ma anche le supplenze annuali, che dovrebbero essere non meno di 70-80mila (chiamata diretta compresa, la quale a sua volte dovrebbe svolgersi con meno intoppi rispetto al 2016).
“L’unica operazione che potrebbe realmente non essere conclusa per i primi quindici giorni di agosto – ci dicono dal Miur – è quella degli spostamenti interprovinciali. Le quali, però, peseranno poco, perché quest’anno rappresentano solo il 10 per cento dei posti da occupare con la mobilità. Per tutti gli altri spostamenti stavolta dovremmo però farcela”.
Qualora le cose andassero così, se davvero anche le utilizzazioni e soprattutto le assegnazioni provvisorie provinciali si dovessero completare quasi un mese prima dell’inizio della scuola, i progressi sarebbero tangibili: lo scorso anno la scadenza delle operazioni fu posticipata al 15 settembre e nei fatti si protrassero ben oltre, con i Consigli di Classe di mezza Italia che trovarono la loro identità definitiva molte ma molte settimane dopo.
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