La trattativa per il nuovo contratto di mobilità 2019 è giunta ad un punto soddisfacente. Infatti, nella giornata del 13 dicembre i sindacati ed il Miur hanno fatto passi avanti e sciolto alcuni nodi che potevano fare presagire alcuni rallentamenti.
L’aspetto più importante, forse, per quanto riguarda la mobilità dei docenti, è il passo indietro dell’amministrazione in merito al vincolo proposto in precedenza sui passaggi da sostegno posto comune.
Infatti, la prima proposta del Miur è stata quella di imporre la riduzione al 50% delle disponibilità per i trasferimenti da posto di sostegno a posto comune.
In precedenza era stato questo uno dei principali nodi che opponevano le organizzazioni sindacali al Miur.
Invece, per quanto riguarda la mobilità tra e verso i licei musicali, la questione sarebbe ancora in bilico, nel senso che la stesura di un testo definitivo è stata rinviata al successivo incontro ma nel frattempo, sottolinea la Cisl Scuola, è possibile anticipare che le domande di trasferimento per i Licei musicali, limitatamente all’anno scolastico 2019/20, saranno tutte in formato cartaceo e andranno presentate presso gli Uffici Scolastici Provinciali in periodo antecedente a quello fissato per la presentazione delle altre domande di mobilità.
Nessun passo indietro, invece, per quanto riguarda il personale ATA ex co.co.co: l’amministrazione ha riproposto il blocco quadriennale nella scuola dove questo personale è attualmente in servizio, nelle more dell’approvazione della legge di bilancio 2019.
Soluzione che non piace ai sindacati, riferisce la Flc Cgil, che ricordano al Miur come questi lavoratori precari per diversi decenni hanno ottenuto solo quest’anno una stabilizzazione con un contratto part-time, motivo per cui, come già anticipato in precedenza, è stato presentato un emendamento alla legge di bilancio 2019 per assumere a tempo pieno questi lavoratori.
Come anticipato in precedenza, ricordiamo che il prossimo CCNI, che sarà triennale (2019/2022), non prevederà gli ambiti territoriali, e viene reintrodotta la norma che regola la mobilità in tre fasi, ovvero:
Prima fase: Trasferimenti nell’ambito dello stesso comune di titolarità;
Seconda fase: Trasferimenti tra comuni della stessa provincia;
Terza fase: Mobilità professionale e mobilità territoriale interprovinciale.
Si continuerà, pertanto, a presentare la domanda di mobilità territoriale, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno (ci sarà la possibilità di selezionarli entrambi) con un modello unico di domanda per un massimo di 15 preferenze.
Le preferenze esprimibili saranno i codici puntuali delle singole scuole, i codici sintetici dei comuni e i codici sintetici dei vecchi distretti scolastici.
Saranno inoltre cancellati in maniera definitiva i codici sintetici di ambito territoriale, perché come sappiamo non esiterà più la titolarità su ambito e la famigerata chiamata diretta.
Si potranno, infine esprimere fino ad un massimo di 15 preferenze anche tutte di codici puntuali ovvero di scuola.
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