Il famoso “algoritmo” del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107 aveva provocato un vero e proprio sconquasso nel mondo della scuola ed è molto probabile che da esso sia dipesa anche in parte la sconfitta elettorale del PD alle elezioni del 2018.
Ricordiamo bene tutti che, durante la campagna elettorale, la Lega e ancor più il M5S promisero che una volta al Governo avrebbero fatto piazza pulita di tutto e avrebbero fatto in modo di far rientrare a casa le decine di migliaia di docenti assunti al nord.
Con i movimenti dello scorso anno accadde molto poco anche perchè in mancanza di posti in organico di diritto è difficile che i docenti possano spostarsi nelle regioni del sud.
Quest’anno, il Governo giallo-verde ha inserito nella legge di bilancio una misura finalizzata ad aumentare i posti di tempo pieno nelle regioni del sud, ma si tratta di davvero di poca cosa, meno di 800 posti e per di più solo nella scuola primaria.
E anche il “ricambio” generazionale che si sarebbe dovuto realizzare grazie alle nuove regole sul pensionamento non sembra funzionare molto.
Insomma, anche quest’anno – almeno per il momento – i docenti meridionali che lavorano al nord saranno in difficoltà per rientrare a casa.
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