Mobilità

Mobilità 2022, duemila dirigenti fuori sede potrebbero rientrare nella regione di residenza

Buone nuove sulla mobilità interregionale. A riferirlo è Rosa Cirillo, responsabile del Dipartimento dell’Area V della Uil Scuola: un dirigente scolastico su quattro in Italia è fuori sede. Ora per circa 2.000 dirigenti scolastici fuori sede che hanno superato l’ultimo concorso, e per i dirigenti vincitori del concorso 2011, che aspettano di rientrare nelle loro regioni di residenza, si apre una speranza di risoluzione dopo anni di attese.

Il ministero dell’Istruzione, infatti, avrebbe inviato un atto di indirizzo al ministero della Funzione Pubblica per avviare una sequenza contrattuale per negoziare nuove regole per la mobilità interregionale: è quanto è venuto fuori al termine di una riunione tra l’amministrazione scolastica e le organizzazioni sindacali di Area V.

“La decisione di avviare una procedura negoziale, non legislativa – osserva Cirillo – ha dato ascolto ad una nostra insistente richiesta: affrontare il tema della mobilità interregionale dei dirigenti scolastici non attraverso emendamenti ma attraverso l’istituzione di un tavolo contrattuale che risolva problemi annosi”.  

“L’ampliamento alla massima percentuale possibile dei trasferimenti dei dirigenti scolastici fuori sede è una urgenza – aggiunge – che va realizzata anche limitando la discrezionalità dei Direttori Scolastici Regionali nella decisione legata alla valutazione chi ha più o meno titoli al rientro nella regione di residenza”.

Ma la questione della mobilità in relazione ai dirigenti scolastici non è la sola criticità che i sindacati tentano di risolvere. La partita più grossa riguarda tutto il personale scolastico, rispetto al quale si chiedono modifiche contrattuali.

Conclude Cirillo: “Le questioni professionali attinenti alla dirigenza scolastica fanno sperare che il Ministro voglia presto emanare un atto di indirizzo complessivo che detti le linee generali per la soluzione di molte di queste problematiche con l’apertura del contratto nazionale, già scaduto, e con le risorse adeguate”.

Carla Virzì

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