All’incontro previsto questa mattina tra sigle sindacali e ministero dell’istruzione, relativo alla mobilità 2022, non si sono presentati Flc Cgil, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda degli insegnanti. Presente dunque solo la Cisl Scuola. La protesta è da inquadrare nello stato di agitazione proclamato dalle stesse organizzazioni sindacali relativamente al comparto istruzione e ricerca.
Come annunciato dal comunicato condiviso dalle quattro sigle che hanno proclamato lo stato di agitazione, i punti sono riferiti al rinnovo del contratto scuola 2019-2021 sotto il profilo contributivo e retributivo, gli organici e la stabilizzazione dei precari, come la proroga al 30 giugno 2022 dei contratti docenti e Ata sugli organici Covid, la riduzione del numero di alunni per classe, il sistema di abilitazioni nella scuola ai fini della stabilizzazione del precariato in favore dei precari con almeno tre anni di servizio, apertura del confronto sulla mobilità per superare i vincoli imposti al personale docente e dirigente.
Altri punti poi riguardano il personale Ata con la richiesta di concorso per gli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA con tre anni di servizio, l’incremento dell’organico Ata e il superamento del blocco quinquennale ai fini della mobilità dei Dsga neo assunti.
Infine la sburocratizzazione del lavoro snellendo i procedimenti amministrativi e limitare all’essenziale la documentazione relativa ai processi didattici e amministrativi.
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