Vincoli neo immessi in ruolo 22/23, siamo in alto mare, si attende ancora la risposta della Commissione europea. I docenti interessati (55.000), per SBC devono scendere in piazza al più presto e non aspettare ancora, lamentandosi sui social.
Un comitato di docenti vincolati la scorsa settimana ha esibito, tra l’altro con grande ritardo rispetto a quando l’aveva ricevuta (perché?) una risposta che avrebbe ricevuto dalla Commissione Cultura del Parlamento Europeo incompetente sul problema dei vincoli nella mobilità, cercando di colpevolizzare questo o quel politico, questo o quel partito, con l’effetto purtroppo non secondario di isolare ancora di più i docenti vincolati neo immessi in ruolo, laddove essi hanno bisogno di avere l’appoggio di tutti: dei sindacati e di tutti i partiti di maggioranza e opposizione.
In realtà la risposta si attende dalla Commissione europea, come è stato ribadito da un recente comunicato stampa del MIM, che purtroppo al momento sta aspettando che si riapra il canale di dialogo con Bruxelles dopo alcune difficoltà incontrate dal governo italiano sulla questione delle concessioni dei balneari.
Quindi la situazione è grave e molto lontana da una soluzione positiva, ricordo che purtroppo siamo già a fine marzo. Se la risposta della Commissione europea non arriva entro il 2 maggio, data ultima di comunicazione al Sidi delle domande di mobilità 23/24, le domande di trasferimento dei neo immessi in ruolo da presentare entro il 21 marzo saranno cestinate, poiché il vincolo triennale nella scuola di immissione in ruolo è stato previsto nel PNRR DM 36/2022 dal governo Draghi, quindi il governo attuale per poter modificare il PNRR deve fare purtroppo i conti con la Commissione europea, quindi non lo può fare in modo unilaterale come sosterrebbe il già citato comitato, facendo leva sulla risposta della Commissione Cultura del Parlamento Europeo.
Per SBC i docenti neo immessi in ruolo vincolati rischiano grosso, malgrado la finestra aperta nell’OM 36/2023 del trasferimento con riserva, pertanto non bisogna restare un minuto in più sui social o attardarsi in polemiche sterili e inutili, che dividono, essi dovrebbero manifestare uniti, scendere in piazza insieme ai sindacati di categoria e ai partiti per far vedere almeno che esistono, sono ben 55.000, se volesse manifestare almeno il 10% essi sarebbero 5.000 in piazza, io non so i docenti vincolati cosa stiano ancora aspettando e come facciano a non capire che è inutile continuare a ripetere mille volte gli stessi slogan in ogni dove.
Libero Tassella SBC
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