Sul tema della mobilità è intervenuto nel corso della Tecnica risponde live del 14 giugno 2023, il segretario nazionale della Flc Cgil Alessandro Rapezzi. L’occasione per fare il quadro sui tanti docenti precari ancora presenti nel nostro sistema e sul delicato tema dei vincoli:
“L’art. 59 fu uno dei problemi, abbiamo fatto una battaglia incredibile lo scorso anno, ma non riuscimmo ad ottenere questo risultato. Siamo in una fase sul reclutamento molto complessa, veniamo da ben sette concorsi che non hanno prodotto tutte le assunzioni di cui il sistema ha bisogno. Le modalità di assunzione, attraverso l’art. 59 sono modalità che hanno permesso tra lo scorso anno e quest’anno la copertura di 30mila posti e che possono dare una risposta in una fase straordinaria perché quest’accanimento sul blocco della mobilità e sui vincoli da parte del legislatore è assurdo. Il legislatore si deve impegnare per attuare modalità straordinarie finalizzate alla copertura dei posti vacanti”.
“Veniamo da anni di un precariato strutturato e strutturale che oscilla fra i 150 e i 200mila posti, le assunzioni che facciamo sono sempre inferiori al quantitativo autorizzato. Lo scorso anno abbiamo raggiunto il 45%. Questa difficoltà deriva dalla modalità con cui si fanno i concorsi, non c’è un concorso che si riesce a realizzare con serenità. Se noi stabilizzassimo tutti i posti vacanti, il problema della mobilità non esisterebbe, tornerebbe dentro una sua fisiologia. I colleghi entrano, ci sono tanti posti vacanti, chiaramente uno aspira ad avvicinarsi più possibile a casa. Il legislatore, invece di intervenire sulle modalità di assunzione, interviene sui vincoli per la mobilità. Ricordo che veniamo da vincoli che precedentemente erano quinquennali, poi sono diventati triennali, poi è successo un fenomeno, veniamo da due anni in cui non riusciamo a rinnovare il contratto sulla mobilità proprio perché c’è il tema dei vincoli e su questi ultimi c’è un caos normativo straordinario”.
“È due anni che col ministero andiamo in proroga, sono accordi di un anno ma non riusciamo ad affrontare in maniera definitiva il problema della mobilità perché c’è quest’insistenza sui vincoli. Sono decaduti per tutti gli assunti vecchi compresi quelli che assumeranno quest’anno ma il decreto 36 prevede vincoli per i neoassunti e c’è un accordo con l’amministrazione per cui i vincoli partiranno dal prossimo anno. Quindi tutti i neoassunti saranno obbligati a rimanere tre anni sul luogo di assunzione. Per questo non abbiamo sottoscritto altri tipi di accordi, non possiamo accettare i vincoli sulla mobilità o meglio, siamo disposti a parlarne dentro un ragionamento di tipo contrattuale che trovi un equilibrio” conclude Rapezzi.
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