Come si calcolano i punteggi per l’assegnazione provvisoria e per le utilizzazioni? A rispondere, nel corso dell’appuntamento della Tecnica risponde live del 24 maggio 2023, è stato l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara:
“Il punteggio per quanto riguarda l’assegnazione provvisoria non è un punteggio di anzianità del servizio ma è prettamente un punteggio che riguarda l’esigenza di famiglia, dunque ci sono i sei punti per il ricongiungimento al familiare. Ci terrei a sottolineare che per le assegnazioni provvisorie non esiste una rigidità per chi è coniugato a doversi ricongiungere con priorità al coniuge, ma può scegliere di ricongiungersi a piacimento o con il coniuge ma anche col genitore. Questo ricongiungimento vale 6 punti. Se ci dovessero essere i figli di età minore di 18 anni, ci sono due tipi di punteggi: se il figlio ha un’età da sei anni in giù, il punteggio sarà 4 punti, se ha dai 6 ai 18 anni, per ogni figlio ci sarà un punteggio di 3 punti“.
“Per i figli minori di 6 anni c’è una precedenza che vale sia per l’interprovinciale sia per la provinciale. Per i figli da 6 a 12 anni si spera, com’era nel vecchio contratto delle utilizzazioni, si possa avere un’ulteriore precedenza. Poi ovviamente ci sono tutte le altre precedenze che afferiscono alla precedenza sulla 104 personale, all’art. 21 della legge 104, o l’art. 36 oppure l’assistenza al familiare che può essere un genitore (art. 33, commi 5 e 7). Qui non esiste più il referente unico e necessariamente dovrà essere recepito”.
“Il CCNI per le utilizzazioni ha valenza triennale. Potrebbe accadere una deroga per un anno, ma per gli altri due c’è un grosso punto interrogativo perché magari il Ministero chiederà al Governo di intervenire per via legislativa e dunque sotto quest’aspetto si potrebbe chiudere un contratto con la proroga di un anno e il punto interrogativo per gli altri due. Un contratto triennale nell’apparenza ma di fatto annuale. La curiosità è che tanti sforzi sono stati fatti dal contratto collettivo nazionale per portare i contratti integrativi come triennali e di fatto si sta verificando che ormai siamo tornati ai contratti annuali”.
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