“Sui vincoli alla mobilità dei docenti neo assunti si attende ora un parere definitivo della Commissione europea, rispetto alla possibilità di far slittare di un anno l’applicazione del blocco in funzione del Pnrr: se arriverà un parere positivo dall’Ue, a quel punto ci sarà anche un provvedimento legislativo nel decreto Pnrr. E la data ultimissima per la risposta è quella della pubblicazione dei movimenti. È una possibile deroga che vale solo per quest’anno, perché nell’ordinanza c’è scritto che comunque dal prossimo anno i vincoli partono”. A fare il punto della situazione sulle novità approvate dal ministero dell’Istruzione sui trasferimenti è Alessandro Rapezzi, segretario nazionale Flc-Cgil.
A colloquio con La Tecnica della Scuola, il sindacalista ha svelato i retroscena che hanno portato al mancato-accordo sulla mobilità del personale della scuola 2023/24: l’amministrazione ha infatti prodotto un atto unilaterale, con nessuna modifica al Contratto collettivo nazionale ed emanato l’ordinanza. I docenti neo-assunti accedono alle domande (al via il 6 marzo) in via preventiva nell’attesa di un provvedimento chiarificatore, stoppando invece senza possibilità alcuna chi è stato trasferito sulla scuola richiesta e a chi ha ottenuto lo spostamento provinciale. I vincoli, quindi, rimangono e nel 2024 l’amministrazione ha intenzione di inasprirli.
Quando si potrà produrre domanda di mobilità?
“Dal 6 marzo fino al 21 marzo potranno fare la domanda i docenti, mentre il personale educativo potrà farla dal 9 marzo al 29 marzo e il personale ATA dal 17 marzo in poi. Queste sono le finestre per presentare la domanda. Poi dopo ci sarà il periodo di lavorazione e successivamente la pubblicazione dei risultati degli esiti, dal 24 maggio fino al primo giugno”.
Chi non potrà fare domanda di trasferimento?
Chi lo scorso anno e quindi sono stati soddisfatti nella sede richiesta ottenendo la cosiddetta ‘sede puntuale’. Oppure nel trasferimento interprovinciale hanno ottenuto una qualsiasi sede di altra provincia: il primo vincolo era previsto già dal precedente contratto. Il secondo vincolo, invece, è l’applicazione del contratto dell’anno scorso e si applica a chi ha ottenuto il trasferimento interprovinciale in una qualsiasi sede: riteniamo che la norma non sia correttamente interpretata, è molto confusa. Si rischia di produrre un contenzioso importante che può mettere in discussione anche l’avvio regolare dell’anno scolastico.
Chi, invece, potrà presentarla?
Il docente che non si è mosso negli anni passati potrà fare la domanda: si presenta sempre tramite istanze On line e le modalità sono le stesse dello scorso anno. Sono contento che possano anche muoversi tranquillamente i docenti immessi in ruolo da GPS articolo 59 comma 4, di cui alcuni al centro anche di procedure vertenziali: è un personale che l’anno scorso è stato stabilizzato attraverso un contratto a termine, ha fatto l’anno di prova poi quest’anno sono stati confermati in ruolo con datazione giuridica dal 2021. Siamo riusciti qualcuno a muoverlo in base alle esigenze familiari.
Più di qualcosa quindi i sindacati l’hanno ottenuta?
Prima di tutto una cosa con l’amministrazione l’abbiamo condivisa: la coscienza che esiste una grande confusione, per cui abbiamo bisogno di fare chiarezza e lo dobbiamo fare una dobbiamo non possiamo aspettare Tu sarai su questa vicenda C’è stato uno strage di più dibile Purtroppo abbiamo impattato elezioni politiche e cambio di governo che non hanno aiutato la soluzione del problema perché poi sappiamo quando cambia il governo cambia tutta la struttura del ministero quindi sono cambiati rapidi dipartimento e quant’altro quindi il capo gabinetto anziché c’è stato davvero problemi anche di tempo
Cosa prevede per il futuro?
Noi lavoreremo affinché tutta la materia della mobilità ritorni nel contratto nazionale e che vi sia una discussione fra le parti rispetto alle finalità presenti, perché si possano superare quegli interventi di legge come dire partiti politici o parlamentari realizzati non in maniera coerente rispetto a tutto l’impianto.
Che piega potrà prendere la contrattazione?
Noi abbiamo bisogno di affrontare tutta la questione decidendo e condividendo con l’amministrazione la possibilità di riportare la materia dentro la contrattazione: insieme dobbiamo individuare quali sono i principi su cui regolarla.
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