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La mobilità 2025/2026 potrebbe essere ricordata come la mobilità in cui verranno presentate numerosissime domande di mobilità professionale. Potrebbero esserci un numero di domande di passaggio di ruolo o di passaggio di cattedra superiore alla media statistica degli anni passati. Questo aumento potrebbe verificarsi perché numerosissimi docenti titolari all’infanzia, alla primaria o anche alla secondaria, hanno acquisito una seconda abilitazione attraverso i 30 CFU conseguiti online, ai sensi dell’art.13, comma 1, del DPCM 04 agosto 2023.
Abilitazioni 30 CFU per docenti di ruolo
È utile ricordare che nell’anno scolastico 2023/2024, tantissimi docenti di ruolo, hanno conseguito una seconda abilitazione, attraverso i 30 CFU suddetti. La norma, ai sensi dell’art.13, comma 1 del DPCM dell’agosto 2023, stabilisce: ” Coloro che sono già in possesso di abilitazione su una classe di concorso o su un altro grado di istruzione nonche’ coloro che sono in possesso della specializzazione sul sostegno possono conseguire,
fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, l’abilitazione in altre classi di concorso o in altri gradi di istruzione, attraverso l’acquisizione di trenta CFU o CFA del percorso di formazione iniziale nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alla disciplina di riferimento“.
Con queste abilitazioni conseguite attraverso i 30 CFU, i docenti di ruolo in un dato ordine o grado di istruzione, avendo superato l’anno di prova, possono richiedere la mobilità professionale per l’anno scolastico 2025/2026. Quindi con la mobilità 2025/2026, potranno chiedere il passaggio di ruolo e/o il passaggio di cattedra.
Per esempio la docente di ruolo alla scuola primaria su posto comune EEEE, qualora abbia conseguito l’abilitazione 30 CFU in A019, se ha superato l’anno di prova in EEEE e non è vincolata a permanere per un triennio nella scuola di attuale titolarità, potrebbe presentare istanza di passaggio di ruolo per la classe di concorso A019 della scuola secondaria di secondo grado.
Numeri riguardanti mobilità passate
In riferimento agli ultimi due anni di mobilità degli insegnanti le domande presentate attraverso il sistema informatizzato oscillano tra le 80mila e le 90mila domande. È bene dire che alcune di tali domande è riferita alla stessa persona che ha presentato più istanze di mobilità, da quella territoriale a quella professionale. Le domande soddisfatte oscillano tra il 50 e il 56%. Le domande di passaggio di ruolo e/o passaggio di cattedra oscillano tra le 6000 e 8000 unità. C’è da sottolineare che i passaggi di ruolo sono quasi tutti dall’infanzia verso la primaria, oppure da infanzia e primaria verso la secondaria di I e II grado, poi c’è anche il passaggio dalla secondaria di I grado alla secondaria di II grado. Poche unità di domande di passaggio di ruolo vanno dalla secondaria alla primaria o dalla primaria all’infanzia, poche o nulle le domande dalla secondaria di II grado alla secondaria di I grado.
Per la mobilità 2025/2026 le domande di mobilità professionale, passaggi di ruolo e/o passaggi di cattedra, potrebbero superare anche quota 10 mila. Questo record, se si dovesse verificare, sarebbe dovuto al fatto delle molteplici abilitazioni conseguite attraverso i 30 CFU ai sensi dell’art.13, comma 1 del DPCM 4 agosto 2023.
Passaggio di ruolo e di cattedra
Anche con il CCNI mobilità 2025-2028 e quindi per le domande di mobilità 2025/2026, la mobilità professionale prevarrà su quella territoriale nei soli passaggi di ruolo. Nei passaggi di cattedra si seguirà l’ordine di priorità indicato dal docente nel modulo di domanda. Nel caso di presentazione di domande di trasferimento, di passaggio di cattedra e di passaggio di ruolo, il conseguimento del passaggio di ruolo rende inefficace la domanda di trasferimento o di passaggio di cattedra o il trasferimento o passaggio di cattedra eventualmente già disposti. In caso di richiesta contestuale di trasferimento e passaggio di cattedra il docente deve precisare a quale dei due movimenti intende dare la preferenza; in caso di assenza di tale indicazione prevale il passaggio di cattedra. In caso di più passaggi di cattedra si segue l’ordine di priorità indicato dal docente, nel rispetto dell’ordine della graduatoria e delle precedenze.