Quali saranno le fasi della mobilità 2025/2026? Chi riguardano? A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live di venerdì 14 febbraio 2025, l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara:
“Le fasi della mobilità sono principalmente tre, è una procedura molto lunga perché anche i tempi sono dilatati, si partirà molto probabilmente dopo l’informativa sull’O.M. della mobilità 25-26, verso la fine di febbraio e le domande si potranno presentare verso il mese di marzo, nelle prime due settimane e dunque attendiamo ora l’ufficialità dell’ordinanza ministeriale dove troveremo le date e si spera anche molti chiarimenti rispetto a un contratto che è fortemente rinnovato ma vi sono situazioni particolarmente spinose non ben precisate che dovranno trovare risposta nell’ordinanza ministeriale.
Le fasi della mobilità docenti: gli insegnanti che sono titolari in ogni ordine e grado, dunque intendo dire docenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, docenti delle classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado avranno la mobilità che si svolgerà in tre fasi, la prima fase è la fase degli spostamenti che avverranno all’interno dello stesso comune, cioè se un docente si trova in una scuola X di un comune e si vuole spostare all’interno di questo comune nella scuola Y, ecco quella domanda verrà trattata in prima fase cioè primariamente rispetto alle fasi successive, la seconda fase invece, si tratta di una fase che consente ai docenti di spostarsi dalla scuola X di un dato comune alla scuola X ma di un altro comune della stessa provincia, dunque sono spostamenti tra comuni diversi ma della stessa provincia.
Le prime due fasi, la fase comunale e la fase provinciale tra comuni diversi si fanno sul 100% dei posti disponibili e dunque si tratta di docenti che lasciano un posto e ne prendono un altro, per cui il saldo totale alla fine di queste due fasi sarà che rimane il 100% dei posti, magari saranno posti diversi dall’inizio perché c’è la mobilità della prima e seconda fase ma numericamente saranno uguali alla partenza, rimane il 100% di disponibilità, in terza fase questo 100% si dimezza al 50% perché un 50 di posti verrà accantonato per le nuove immissioni ruolo 25-26, l’altro 50% della terza fase invece andrà in una parte nella metà nel 25% alla mobilità interprovinciale, rimanendo nella stessa classe di concorso tra province diverse si potrà passare mentre l’altro 25% sarà dato alla mobilità professionale, si intende dire passaggi di cattedre e passaggi di ruolo, chiaramente prima quelli provinciali e poi quelli interprovinciali.
Cosa diversa è per i docenti della religione cattolica: ci saranno cinque fasi, la prima fase sarà di mobilità in intersettoriale verso il diverso settore formativo ma della medesima diocesi, dunque non si parla più di Comune ma della diocesi, una sorta di mobilità professionale, la seconda fase dei docenti di religione cattolica sarà sulla mobilità territoriale tra diocesi della stessa regione per cui se sono in Calabria e mi trovo nella diocesi di Reggio Calabria e mi voglio spostare alla diocesi di Paola in provincia di Cosenza lo posso fare con questa seconda fase. La terza fase sarà sempre una mobilità intersettoriale verso un diverso settore formativo tra diverse diocesi della stessa regione, la quarta fase invece una mobilità territoriale tra diocesi di regioni diverse dunque dalla Calabria, per esempio al Piemonte o dalla Sicilia alla Toscana, la quinta e ultima fase è una mobilità intersettoriale verso un diverso settore formativo, dunque sarebbe una mobilità professionale tra regioni diverse.
Per il personale educativo e per il personale ATA le fasi sono tre, identiche a quello del personale docente”.
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