Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i rappresentanti del Ministero. L’obiettivo, a quanto pare, è quello di riuscire a chiudere l’accordo per il nuovo CCNI sulla mobilità del personale docente e ATA per il triennio 2025/2028, entro la fine di novembre.
Ma a che punto siamo con la trattativa? Quali novità emergono dagli ultimi incontri sul tema dei vincoli?
A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live di giovedì 21 novembre, il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo:
“È un aspetto che riguarda sì la parte tecnica, quindi la scrittura della norma, la condivisione dell’articolato, ma è evidente che coinvolge anche una decisione di carattere politico. Per quello che riguarda la CISL Scuola l’abbiamo detto in occasione dei precedenti contratti, degli aggiornamenti, degli addendum ai precedenti contratti, l’intenzione è quella di eliminare i vincoli dalla mobilità, evidentemente però per poter eliminare i vincoli ci vuole una decisione politica che intervenga sulle disposizioni di legge per quello che è nelle facoltà di un contratto, invece noi cerchiamo di adottare tutti gli strumenti perché, di fronte a una politica che continua a ritenere questo sistema, il sistema dei vincoli, un sistema vincente, noi cerchiamo di fare bene il nostro lavoro e cioè attraverso il contratto, di intervenire con il cacciavite per ridurre al minimo il i vincoli”.
“Le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, già in occasione della mobilità per il 24-25, grazie alla sottoscrizione del CCNL avevano introdotto un sistema di deroghe alla mobilità, un sistema di deroghe che ha consentito ad oltre, se non ricordo male, 15.000 docenti, che sarebbero stati vincolati sul posto di nomina, di spostarsi e quindi di ottenere una sede più gradita rispetto a quella assegnata in sede di assunzione in ruolo. La Cisl Scuola sta cercando un’estensione delle deroghe che vanno per esempio a ricomprendere le situazioni, le famiglie, i genitori con figli minori, ricordo che invece in occasione dell’anno della mobilità 24-25, questa condizione era limitata ai figli minori di 12 anni. Noi chiediamo all’amministrazione con estrema risolutezza, anche in forza di disposizioni parallele che si stanno predisponendo in parlamento, non in tema di mobilità, ma in tema di ricongiungimento, di assistenza alla famiglia, di aiuti alla genitorialità, di tenere conto nella mobilità di questi precisi impegni politici, così come ci siamo dati l’appuntamento al prossimo martedì per affrontare anche dal punto di vista proprio politico i temi prevedendo proprio nuove situazioni di deroghe che consentano quindi un ampliamento piuttosto corposo delle situazioni in forza delle quali ci si potrà poi spostare”.
“La nostra osservazione l’abbiamo già fatta in più occasioni, la nostra segretaria generale più volte ha interloquito con la politica andando a sostenere che il vincolo imposto per legge è un qualche cosa che di per sé non garantisce uno la continuità didattica due il miglior servizio da parte del docente. Dall’altra parte il consentire ai docenti, attraverso la mobilità di raggiungere una sede gradita dà invece in futuro molto probabilmente la considerazione di un mantenimento della continuità didattica”.
“Un altro aspetto tecnico che è la stessa amministrazione a raccontarci e cioè il timore di quello spostamento in massa perché si teme che da alcune parti del territorio nazionale si verifichi uno spopolamento della componente docenti a beneficio di altre parti del territorio nazionale. Bene, questo lo dimostrano i dati del Ministero, non è possibile succeda, uno perché lo stesso contratto pone in essere alcuni correttivi, i posti destinati alle operazioni interprovinciali, quindi di terza fase sono esclusivamente commisurati al 50% delle disponibilità, ma poi laddove ciò non bastasse, è proprio la disponibilità dei posti in quelle particolari aree del territorio nazionale che non sono disponibili, tanto che al all’esito delle varie operazioni Cisl Scuola, con il suo dipartimento sindacale fa elaborazioni, produce azioni che dimostrano come una percentuale davvero ridotta, si va dall’8 al 10% delle domande soddisfatte riguardano proprio questa casistica, quindi riteniamo davvero poco produttivo introdurre, mantenere questi vincoli per quanto questi vincoli stessi riguardano solo l’8% delle operazioni di mobilità annuali”.
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