Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i rappresentanti del Ministero. L’obiettivo, a quanto pare, è quello di riuscire a chiudere l’accordo per il nuovo CCNI sulla mobilità del personale docente e ATA per il triennio 2025/2028, entro la fine di novembre.
Ma a che punto siamo con la trattativa? Quali novità emergono dagli ultimi incontri sulle tabelle di valutazione?
A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live di giovedì 21 novembre, il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo:
“Sulla tabella di valutazione si sono scontrati diversi filoni di ragionamento. Le tabelle di valutazione vengono utilizzate sia per la mobilità territoriale, sia per la mobilità professionale sia anche però purtroppo per l’individuazione del personale perdente posto. Questa è una premessa che Cisl Scuola ha fatto al tavolo perché prima di intervenire con modifiche sostanziali che potrebbero eventualmente anche stravolgere le tabelle bisogna tenere conto anche delle posizioni che in graduatoria nel corso del tempo si sono venute a determinare”.
“Voglio dire che l’eventuale introduzione di nuovi titoli oggetto di valutazione che attualmente non lo sono, oppure una valutazione fortemente diversi di alcuni titoli già oggi oggetto di valutazione potrebbero provocare all’interno delle graduatorie di istituto interne predisposte ai fini dell’individuazione dei perdenti posto, uno stravolgimento delle posizioni e senza tener conto evidentemente anche dell’impegno che coinvolgerebbe tutte le segreterie che in breve tempo dovrebbero sostanzialmente rivedere le graduatorie di tutto il personale docente e probabilmente anche del personale ATA”.
“Quindi fatta questa doverosa premessa che dal punto di vista nostro è di massima tutela delle posizioni in un modo o nell’altro già acquisite dai docenti si è sicuramente condiviso l’obiettivo di incrementare il valore delle cosiddette esigenze familiari andando ad incrementare il punteggio, in particolar modo per i figli di età inferiore di 6 anni piuttosto che anche, benché in misura minore, di quelli superiore a 6 anni ma minore di 18 anni, si sta ragionando su come intervenire sulla cosiddetta continuità didattica, sappiamo che per quello che riguarda la continuità didattica, addirittura un decreto legge convertito poi in legge, il cosiddetto decreto Caivano che prevede che per alcune zone del territorio nazionale si debba andare a premiare la continuità didattica per il servizio prestato in determinate scuole”.
“Sappiamo come la Direttiva del ministero abbia dato come indicazione come orientamento alla parte pubblica di andare a prevedere anche punteggi per determinate funzioni ricoperte dal personale docente, la butto lì a mò di esempio, le funzioni di tutor, di orientatore, quindi diciamo che sulle tabelle, fatta e ribadita l’esigenza a nostro giudizio di tenere conto di interventi “chirurgici” che tengono conto della variazione del contesto ma che siano tali da poter essere innanzitutto giustificati e compresi dal personale perché altrimenti si arriverebbe ad uno stravolgimento delle posizioni in graduatoria in un periodo in cui ripeto si andrà a dar luogo ad un dimensionamento, ad una razionalizzazione della rete scolastica, si tratta ancora di uno di quei punti che insieme all’amministrazione sarà oggetto dei prossimi incontri”.
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