Mobilità

Mobilità 2025-2028 docenti e Ata, le richieste dei sindacati negli ultimi incontri al Ministero

Proseguono gli incontri tra ministero dell’Istruzione e del Merito e sigle sindacali sul tema della mobilità 2025-2028. Si continuerà a procedere con la trattativa su due tavoli separati, quello riservato alla nuova normativa per la mobilità dei docenti e quello che invece è riferito al personale Ata.

Ma come procedono gli incontri? Quali novità sono emerse sul rinnovo del CCNI? Quanti sono gli aspiranti e quali saranno i tempi?

La diretta della Tecnica risponde live

A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live dell’8 novembre, Domenico Ciociano, dirigente nazionale Gilda degli Insegnanti:

“Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di partire in largo anticipo, già dal mese di ottobre con i primi incontri al Ministero sulla mobilità per il rinnovo del contratto già scaduto, il precedente, perché era triennale. Quindi adesso sono iniziati tutti i lavori essendo un nuovo contratto va riletto articolo per articolo comma per comma, il contratto deve recepire quanto previsto dalle leggi, facciamo un esempio, non so dalla 104, non c’è più la presenza del referente unico e quant’altro, per cui va letto in modo molto ma molto attento, minuzioso sia da parte dell’amministrazione che dai sindacati, i quali al tavolo cercano sempre di apportare delle modifiche che possono dare un beneficio al personale della scuola, sia docente sia ATA e quindi si sta procedendo settimanalmente a due incontri, solitamente il mercoledì e il giovedì”.

“Inizialmente c’è stato un tavolo unico dove erano presenti sia i rappresentanti dei docenti che degli Ata per ogni singolo sindacato, poi per accelerare i tempi, finita la parte comune ad entrambi, si è provveduto a separare i tavoli per dare un’accelerata, per cui dal dalle ultime due sedute abbiamo provveduto a fare due tavoli, uno che esamina tutti gli articoli che interessano i docenti, l’altro tavolo con tutti gli articoli che interessano il personale ATA nella parte più specifica”.

“Ci saranno sicuramente delle novità per quanto riguarda la 104, cambiamento del referente unico, abbiamo chiesto anche di specificare meglio la normativa perché in questi ultimi due anni ci sono state delle interpretazioni molto personali da alcuni ambiti territoriali, abbiamo chiesto di prolungare il rientro per i docenti soprannumerari in quanto inizialmente qualche anno fa era partito da un quinquennio, poi arrivato a un ottennio, abbiamo chiesto di prolungare ancora di qualche anno perché in alcune zone soprattutto nel sud della nostra nazione ci sono delle scuole che veramente stanno chiudendo per mortalità scolastica, nonché poi per Il dimensionamento.

“Su quest’ultimo poi dovremmo aprire un ulteriore discorso, l’articolo 5 parlava della mobilità professionale verso i licei musicali, cosa che adesso rientra a pieno titolo nella mobilità professionale in quanto è terminata la fase transitoria e di conseguenza i colleghi hanno potuto conseguire un’abilitazione specifica per le classi di concorso 55, 53 e 63 e quindi potranno fare una mobilità alla pari degli altri docenti, abbiamo fatto altre richieste per quanto riguarda la 104, di chiarire meglio visti tutti i contenziosi che si susseguono per quanto riguarda l’assistenza da parte dei fratelli con i genitori ultra 65enni, invece prima ci imponeva che dovessero essere inabili anche loro e non bastava essere solo ultra 65enni”.

“Il problema poi più grosso che andremo a riscontrare sono i vincoli sulla mobilità, ma di quest’ultimo se ne parlerà prossima settimana, ancora non siamo arrivati né ai vincoli e nemmeno alle tabelle dei titoli, altra situazione che andrà ben sviscerata”.

“Poi ci sono delle situazioni un po’ particolari, tipo i docenti di sostegno, negli ultimi anni vengono assunti dalle GPS con il titolo di sostegno e il primo anno viene considerato come anno di precariato, poi il primo settembre successivo firmano il contratto di immissione in ruolo, abbiamo fatto richiesta che anche questo anno venga considerato ai fini del quinquennio di permanenza sul posto di sostegno”.

Daniele Di Frangia

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