Una docente X ci chiede: “A chi vanno i posti che si dovessero rendere liberi per i trasferimenti interprovinciali in uscita?”.
La docente ci pone questa domanda in quanto aspira ad un posto di una data scuola A del suo stesso comune di titolarità che si dovrebbe liberare per effetto di un trasferimento interprovinciale in uscita di un docente titolare nella scuola A.
La risposta è scritta chiaramente nel comma 10 dell’art.8 del CCNI mobilità 2017/2018, dove è specificato che i posti e le cattedre che si dovessero rendere disponibili per effetto dei trasferimenti interprovinciali e dei passaggi di cattedra in uscita e dei passaggi di ruolo all’interno della secondaria di secondo grado vanno ad incrementare le disponibilità per la mobilità in ingresso nel limite delle percentuali indicate ai commi 7 e 8. Nel caso in cui terminate le operazioni di mobilità territoriale interprovinciale l’aliquota dei posti destinati non venga esaurita i posti residui sono destinati alla mobilità professionale, fatta salva la salvaguardia del personale in esubero sulla provincia.
La mobilità in ingresso è fatta per il 30% di trasferimenti interprovinciali e soltanto per il 10% di passaggi di ruolo o di cattedra.
Per cui il posto che rende libero per un trasferimento interprovinciale in uscita non potrà essere occupato da un trasferimento provinciale, ma da uno interprovinciale o dalla mobilità professionale, così come disposto dal su citato comma 10 dell’art.8 del CCNI mobilità 2017/2018.
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