Questa volta il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ci sarà e affronterà, si spera in via definitiva, la questione della mobilità 2016/2017.
A sentire alcuni sindacalisti presenti al Miur il 23 dicembre scorso, il ministro Giannini era presente a viale Trastevere anche alla precedente riunione sulla mobilità del prossimo anno scolastico, ma piuttosto che presenziare all’incontro con i sindacati ha preferito fare il giro del ministero per ringraziare tutti i funzionari del grande lavoro che è stato fatto al MIUR in questo anno 2015.
La riunione contrattuale che si svolgerà domani 28 dicembre con i sindacati, dovrebbe essere l’incontro chiarificatore per capire se MIUR e sindacati potranno trovare un accordo sul prossimo contratto di mobilità. Il muro che separa MIUR e sindacati da un eventuale accordo è costituito da due assi portanti della legge 107/2015.
La costituzione immediata degli ambiti territoriali e la conseguente chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. La Flc Cgil ha ribadito la radicale contrarietà rispetto alla costituzione degli ambiti territoriali e alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti, quindi se il MIUR dovesse continuare nel volere applicare le norme della 107/2015 già a partire dal prossimo anno scolastico, non ci sarà nessun accordo contrattuale. Anche la Cisl scuola pone delle pregiudiziali sul percorso negoziale per il contratto sulla mobilità 2016/17, infatti per la Cisl sulla trattativa le questioni legate ai contenuti della legge 107 relativamente alla mobilità dei docenti, questioni che se non opportunamente affrontate e risolte non consentirebbero di porre la firma sul contratto. Anche la Uil scuola dice un forte no agli ambiti territoriali e alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti e inoltre propone mobilità straordinaria per tutti e con le stesse regole. La Gilda insegnanti con Rino Di Meglio ha ribadito la totale contrarietà agli ambiti territoriali in funzione della chiamata diretta, rivendicando gli spazi della contrattazione e chiedendo che la mobilità del 2016/2017 si faccia per tutti sulle sedi di titolarità nelle scuole.
Lo Snals ritiene irrinunciabili alcuni punti per potere firmare il contratto di mobilità. Tra i punti irrinunciabili c’è il fatto che tutti devono poter partecipare alla mobilità ordinaria e straordinaria senza vincoli e limitazioni col proprio punteggio per tutti i posti, sia quelli “tradizionali” sia quelli del “potenziamento”, e c’è anche il fatto che non si deve ipotizzare una mobilità “coatta” a livello nazionale in presenza di ruoli del personale docente che la stessa legge 107 ha trasformato in regionali.
Siccome il Miur ha in più occasioni ribadito, anche nell’ultimo incontro del 23 dicembre 2015, che la legge 107/2015 verrà applicata subito e nella sua interezza, parrebbe impossibile un qualsiasi accordo tra le parti. Tuttavia c’è chi ipotizza, nella speranza di una rottura dell’unità sindacale, che la Cisl e lo Snals potrebbero firmare il contratto di mobilità 2016/2017. A che prezzo?
Certamente un accordo sugli ambiti territoriali e sulla chiamata diretta non mancherà di fare gridare allo scandalo con la perdita di migliaia di iscritti. Tentiamo una previsione…, domani il Miur, se non cederà su alcuni cardini della riforma, dovrà prendere atto di dover procedere da solo sul cammino di una mobilità ardua e irta di ostacoli giudiziari.
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