Personale

Mobilità: Contratto triennale, ma i trasferimenti ci saranno ogni anno

Il contratto collettivo nazionale della scuola potrebbe contenere, per volere della Ministra Fedeli, una norma che riguarda la mobilità.

CONTRATTO MOBILITA’ TRIENNALE

Infatti è volontà della Ministra proporre ai sindacati di stabilire le regole contrattuali sulla mobilità con scadenza triennale piuttosto che annuale.

In buona sostanza piuttosto che fare il contratto della mobilità 2018/2019 e poi fare anche il contratto per le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie sempre per l’annualità 2018/2019, la Ministra Fedeli proporrebbe di fare un unico contratto sulla mobilità che fissi le regole per un triennio.

Il motivo principale di tale proposta è quello di semplificare l’iter della mobilità evitando lungaggini burocratiche come ad esempio quella della validazione del Mef e della Funzione pubblica che ogni anno fa perdere molto tempo.

RISPETTO DEGLI ACCORDI DEL 30 NOVEMBRE 2016

Bisognerà vedere se i sindacati saranno disponibili ad accettare questa proposta, anche perché l’accordo del rinnovo del CCNL scuola passa in primo luogo dal rispetto degli accordi presi il 30 novembre 2016 dai sindacati e dalla Ministra Marianna Madia.

PUNTI IRRINUNCIABILI PER I SINDACATI

Quindi almeno per adesso è presto per potere parlare di contratto sulla mobilità triennale, quello che possiamo dire con certezza è che in ogni caso i trasferimenti, i passaggi di cattedra e di ruolo, le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, continueranno ad esserci annualmente.

Un’altra cosa su cui i sindacati non transigono, è quella di considerare due profili giuridici differenti di docenti, quelli titolari su ambito e quelli titolari su scuola.

In buona sostanza i sindacati chiedono, nel modo più assoluto, che tutti i docenti, a prescindere dalla loro titolarità (su ambito o su scuola) possano fare domanda di mobilità scegliendo preferenze analitiche di Istituti scolastici e preferenze sintetiche di ambiti o provincie.

Altro punto nodale per il contratto della mobilità è senza dubbio la salvaguardia dei docenti perdenti posto. Questi docenti potranno richiedere per un ottennio il rientro nella propria scuola di ex titolarità, nel frattempo dovranno essere trasferiti a domanda o d’ufficio con titolarità su scuola.

Lucio Ficara

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