È necessaria una soluzione che consenta ai dirigenti scolastici assunti in regione diversa da quella di residenza di poter tornare a prestare servizio nella propria regione, in presenza di posti disponibili.
A chiederlo le Organizzazioni sindacali FLC CGIL, Uil Scuola, Cisl Scuola e Snals che con un comunicato unitario del 3 marzo chiedono con forza un intervento del Ministero per eliminare immediatamente ogni vincolo alla mobilità interregionale dei dirigenti scolastici.
“I limiti alla mobilità interregionale previsti nel CCNL Area V e che erano stati pensati per i concorsi regionali, si sono dimostrati totalmente inadeguati per i dirigenti scolastici assunti con concorso nazionale. Peraltro, il mancato avvio della trattativa sul nuovo CCNL ha impedito di intervenire sul tema” si legge nel comunicato.
Inoltre, conitnuano i Sindacati “con un recente provvedimento legislativo, il limite alla mobilità interregionale è stato
portato per il triennio 2022-2025 al 60 per cento dei posti vacanti e disponibili in ciascuna regione ma si tratta di una percentuale insufficiente a far fronte alle aspettative dei quasi 1200 dirigenti scolastici che con le operazioni di mobilità
interregionale per l’a.s. 2023/2024 chiederanno di rientrare nella regione di residenza“.
In conclusione, le OOSS. fanno sapere che è stata indetta per il 14 marzo una manifestazione a Roma presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito in Largo Bernardino da Feltre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
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