L’algoritmo “impazzito” della mobilità 2016 continua ad essere protagonista delle aule di Tribunale: stavolta è il giudice del Lavoro di Livorno a decretare il rientro in Sicilia di un’insegnante che ha fatto ricorso.
Come riportano gli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, Secondo il Tribunale “considerato che per l’ambito territoriale Sicilia, con specifico riguardo alla provincia di Catania, indicata dalla ricorrente in domanda come seconda preferenza dopo Messina (sede di prima scelta), risultano assegnate cattedre a docenti aspiranti con punteggi inferiori, ne consegue l’illegittimità del mancato trasferimento della ricorrente all’ambito in questione”.
Non si tratta certo di una novità: sappiamo proprio di tantissimi docenti che con punteggio elevato sono stati trasferiti lontano a centinaia e spesso anche migliaia di chilometri da casa, mentre altri con un punteggio notevolmente più basso, sono riusciti a “restare a casa”.
Sappiamo che il famoso algoritmo ministeriale è stato l’artefice di tante situazioni come questa, proprio per le irregolarità con cui si sono svolti i trasferimenti. Il Tar Lazio, infatti, aveva condannato il Miur.
Pertanto il Tribunale di Livorno ha rilevato che “proprio rispetto alla questione del c.d. algoritmo impazzito, nel giudizio odierno parte resistente, non costituendosi, non ha offerto alcuna ricostruzione alternativa delle modalità con le quali sono stati abbinati ai docenti i singoli ambiti territoriali per il trasferimento”.
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