Entro dicembre, in forte ritardo rispetto gli anni passati, si dovrebbe sapere quali saranno le modalità di accesso alla mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2016/2017 e con quali punteggi si effettueranno i trasferimenti.
Stiamo assistendo ad una vera e propria impasse tra Amministrazione del Miur e organizzazioni sindacali.
Una situazione veramente complicata e ingarbugliata che registra l’ostinazione del Ministero dell’istruzione a proseguire nell’applicazione rigorosa della legge n. 107/2015. In buona sostanza il Miur vuole, in maniera più assoluta, applicare in modo cogente i commi 73 e 108 dell’art. 1 della legge n. 107/2015.
Cosa vuol dire questo? Significa che per prima cosa la prossima mobilità territoriale e professionale del personale docente, la cui domanda verrà presentata presumibilmente a marzo 2016, opera tra gli ambiti territoriali di prossima formazione.
Significa anche che i docenti entrati in ruolo in fase 0 e A dalle graduatorie di merito dei concorsi o dalle graduatorie ad esaurimento avranno attribuita, in fase di mobilità territoriale, la sede definitiva con titolarità in una scuola della stessa provincia in cui sono entrati in ruolo, mentre i docenti della fase B e C è assegnato agli ambiti territoriali della stessa provincia in cui sono entrati in ruolo se provengono da graduatoria di merito, in tutti gli ambiti territoriali nazionali se provengono da graduatoria ad esaurimento.
C’è da dire che per i docenti entrati in ruolo con la fase B e C da GaE la richiesta di tutti i posti e tutti gli ambiti è obbligatoria e per l’assegnazione dell’ambito verrà seguito l’ordine di preferenza. Ribadiamo inoltre che i docenti neoassunti dalla fase 0, A e quelli dalla fase B e C con graduatorie di merito del concorso 2012 si muoveranno i primi (0 e A) su una scuola definitiva e i secondi (B e C da GM) su ambiti della stessa provincia.
Poi ci sono anche i docenti in dotazione organico di sostegno i cosiddetti DOS che dal 2016/2017 non verranno più utilizzati ma avranno anche loro una sede definitiva. In buona sostanza i DOS verrebbero trattati alla stregua dei docenti della fase 0 e A. Una domanda sorge spontanea: “I DOS avranno, come è giusto che sia, l’opportunità di trasferirsi di provincia?”.
Su questo si attendono precisazioni dal Miur che per adesso ha solo equiparato la mobilità dei DOS a quella della fase 0 ed A. La modalità di accesso alla prossima mobilità dei docenti prevede anche in via prioritaria la partecipazione degli assunti entro il 2014/2015 che non saranno più vincolati dal blocco triennale e potranno trasferirsi tra ambiti territoriali.
Per costoro il numero di ambiti territoriali esprimibili pare essere libero e potrebbero chiedere anche il passaggio di cattedra o di ruolo. Qual è la percentuale prevista per la mobilità professionale?
Il Miur intende dare il 30% di posti disponibili alla mobilità professionale. Anche in questo caso la domanda nasce spontanea: “il 30% sarà definita per ambito o per provincia?” e poi “questo 30% sarà diviso in parti uguali e paritetiche tra passaggi di cattedra e quelli di ruolo” e ancora “chi è già di ruolo in una scuola appartenente a un tale ambito precede chi è titolare in una scuola di un altro ambito?”.
Un altro punto nevralgico della prossima mobilità è la delicata questione delle precedenze che visto le grandi dimensioni territoriali degli ambiti potrebbero creare delle incongruenze con le leggi e norme vigenti.
Si potrebbe pensare alle precedenze previste dalla legge n. 104/1992 o anche alla precedenza valida per otto anni degli ex soprannumerari e alle possibili precedenze dei prossimi soprannumerari.
Infine, il Miur ha fatto sapere, informalmente, che le tabelle delle valutazioni dei punteggi per entrare negli ambiti verranno decisamente modificate a partire dal punteggio dell’anzianità di servizio e della continuità nelle scuole e nei comuni.
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