La mobilità dei docenti deve avvenire secondo i criteri di punteggio, anzianità e ordine di preferenza degli istituti indicati nella domanda, principi stabiliti dal contratto collettivo integrativo della mobilità della scuola e non secondo l’algoritmo adottato dalla legge cosiddetta la ‘Buona Scuola’.
A stabilirlo è una sentenza emanata dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Trapani che ha accolto il ricorso vinto da un docente di scuola secondaria di secondo grado, assistito dagli avvocati Cristina Larosa e Dino Caudullo patrocinati dalla Cisl Scuola Palermo Trapani.
In particolare, il docente, immesso in ruolo nell’anno scolastico 2014/2015, aveva partecipato alla fase cosiddetta B1 del piano straordinario della mobilità, (le fasi identificano la posizione degli insegnanti rispetto alle graduatorie di mobilità), non ottenendo, tuttavia, il trasferimento nell’ambito di preferenza indicato per primo, perché assegnato dal cosiddetto algoritmo (il software che gestisce le domande presentate on line) ad altri docenti che avevano partecipato a una fase successiva della procedura, quindi con meno punteggio.
“Questo ricorso vinto nel foro di Trapani conferma quanto già più volte da noi rivendicato, che l’algoritmo non ha funzionato – spiega Vito Cassata segretario Cisl Scuola Palermo Trapani -, e che la mobilità deve avvenire sempre nel pieno rispetto dei criteri stabiliti nel contratto collettivo nazionale integrativo. La sentenza inoltre conferma il lavoro che abbiamo finora portato avanti e crea un precedente importante a Trapani che permetterà ai nostri numerosi assistiti di ottenere altrettanti esiti positivi ad altri eventuali ricorsi”.
Il Giudice del Lavoro di Trapani ha stabilito dunque il principio secondo cui, in virtù delle norme contenute nel contratto nazionale di categoria, “i docenti di ciascuna fase possono concorrere per l’assegnazione dei posti rimasti scoperti dalle fasi precedenti” e ha affermato, quindi, che “ogni domanda deve essere esaminata tenendo conto del punteggio posseduto dai vari docenti e dell’ordine di preferenza espresso da ciascuno di essi”.
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