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Mobilità, docenti protestano dopo firma su nuovo contratto

Il 3 gennaio, davanti la sede dell’Usr Campania, a Napoli ed in Piazza Parlamento, a  Palermo i docenti che non hanno ottenuto  l’auspicato trasferimento nelle sedi di provenienza, hanno attivato una manifestazione contestando  la firma apposta dai sindacati sul nuovo CCNL per la mobilità 19-20 che ha gravemente violato i diritti degli insegnanti fuori sede, non consentendo loro di tornare a casa per i prossimi quattro/cinque anni.

Due importanti Regioni del Sud, Campania e Sicilia, detentrici del più alto numero di docenti esiliati-migranti, hanno unito le proprie energie per manifestare il dissenso verso un accordo lesivo e sibillino, il quale favorirà le nuove assunzioni, a discapito di una mobilità dovuta.

A Palermo, la delegazione di docenti siciliani è stata ricevuta dal presidente Nello Musumeci, il quale si è dimostrato disponibile all’ascolto e sensibile verso gli argomenti trattati, come peraltro già avvenuto in incontri precedenti.

Il Presidente ha chiesto le motivazioni della manifestazione, legate alla situazione che, ancora dopo quattro anni, vede più di 4000 docenti siciliani al Nord con tutte le difficoltà che ne conseguono a livello economico e familiare.

Si è affrontato poi il tema del nuovo CCNI sulla mobilità, appena siglato tra sindacati e Governo, in particolar modo sulle esigue percentuali riservate ai trasferimenti che non permetteranno il rientro dei docenti.

Si è ribadita l’importanza del tempo pieno per la Regione, sia per migliorarne la qualità didattica, sia come lotta alla dispersione; così come prospettato dal Governo, però, con un esiguo incremento di appena 2000 unità in tutto il Meridione, il tempo pieno non si realizzerà mai in modo adeguato.

È stato anche affrontato l’argomento del TFA  per il sostegno e di una eventuale procedura di ammissione ai futuri corsi che esenti i docenti di ruolo dai test di preselezione.

Il Presidente, infine, è intervenuto chiedendo alla delegazione di  presentare un documento che riassuma tutti i punti discussi, eventuali altre richieste e soluzioni e che illustri le criticità della situazione e si  è impegnato, altresì, a sottoporre tale documento all’assemblea regionale e di farsi  portavoce degli stessi argomenti presso il Ministero dell’istruzione.

Redazione

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