Una proroga per la presentazione delle domande di mobilità, scaduta alle ore 23.59 di lunedì 13 aprile: a chiederlo è stata la senatrice di Fratelli d’Italia Tiziana Drago, a seguito della “carenza di comunicazione che si ripresenta ogni anno, tra Inps e SIDI (sistema informatizzato del Miur)” e che non permette “di visualizzare in maniera prioritaria i dati completi dei pensionamenti, in questo caso, per l’Anno Scolastico 2021/22”.
Per la senatrice si tratta di “informazioni che dovrebbero esser note prima della pubblicazione dei bandi sulla mobilità”, quindi di “dati fondamentali per scegliere le destinazioni”, invece oggi ancora non divulgati.
Evidentemente, una parte delle circa 27.500 domande di pensionamento per il prossimo anno scolastico, presentate nei termini stabiliti non è stata ancora ufficializzata, mancando il riscontro dell’ente previdenziale.
Secondo la senatrice, quella che si è venuta a creare è una “situazione paradossale” che “danneggia i docenti”.
Quindi, Drago chiede che “l’Inps comunichi in via prioritaria” la lista dei posti che si andranno a liberare dal prossimo 1° settembre, così da permettere ai docenti di considerare quali sono gli effettivi posti vacanti.
In effetti, l’elenco esatto delle cattedre che da dopo l’estate prossima rimarranno senza titolare non è di poco: perché coloro che aspirano ad un trasferimento “mirato” potrebbero indicare i codici esatti della scuola di destinazione, incrementando in questo modo le possibilità di approdo sia in quelle determinate istituzioni scolastiche oppure nel territorio (laddove si preferisce indicare un ambito più grande, quale può essere il distretto).
Ecco perché la senatrice chiede di allungare “il termine di presentazione della scadenza delle domande dei docenti. Solo così facendo gli insegnanti fuorisede – sostiene l’esponente di FdI – potranno scegliere, come logica vuole, con cognizione di causa”.
La senatrice legata al partito guidato da Giorgia Meloni, infine, auspica “una mobilità straordinaria al 100%, con eliminazione del vincolo quinquennale e rispettando il valore progressivo dettato dall’anzianità di servizio prestato oltre l’obbligo previsto per legge”.
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