Arrivano i licenziamenti per quattro insegnanti coinvolti nello scandalo delle false 104: stiamo parlando degli stessi soggetti coinvolti nella vicenda seguita dalla Procura di Agrigento nel 2014, che lo scorso anno aveva emesso le prime sentenze di condanna rinviando a giudizio decine e decine di docenti, ata, medici e funzionari.
Adesso, come segnala il quotidiano La Repubblica, quattro insegnanti, tra coloro che avevano scelto il patteggiamento dopo essere stati imputati per lo scandalo delle false 104 nella provincia di Agrigento, sono stati licenziati per “ false documentazioni”.
Mentre invece, il processo per le 48 persone che hanno scelto il rito ordinario non è ancora mai partito a causa di diversi errori nella composizione del collegio dei giudici, con le posizioni degli imputati che rischiano di finire in prescrizione.
Nella provincia siciliana il problema era noto da anni e in più circostanze abbiamo riportato le proteste di altri docenti che non riuscivano ad ottenere il trasferimento in quanto sistematicamente dai “beneficiari” della legge 104.
Tuttavia al Sud i problemi restano anche quest’anno: infatti, nella scuola primaria proprio ad Agrigento ad esempio, si ottiene il trasferimento solo con la 104, richiesta da una persona su quattro.
Anche il gruppo Facebook “Docenti immobilizzati“ lancia per l’ennesima volta l’allarme: “Se si guardano i numeri dei movimenti, proseguono i docenti, però, sorgono molti dubbi rispetto al possibile abuso della legge, dato che, in alcuni territori, ad essere trasferiti sono pressoché solo docenti in possesso delle precedenze riconducibili alla legge 104“.
Ecco perchè gli stessi insegnanti che da anni non riescono ad ottenere il trasferimento, lanciano una proposta: “Chiediamo, inoltre, che le visite vengano effettuate in ospedali militari, in modo da garantire trasparenza e oggettività. Chi non ha nulla da temere verrà comunque tutelato, ma chi sta abusando di un diritto è giusto che abbia una revoca nell’immediato“.
Sul tema, come abbiamo riportato, il M5S, ha presentato un’interrogazione al ministro Bussetti, prima firma Elisabetta Barbuto, per avviare delle verifiche su tali situazioni:“Abbiamo presentato al Ministro Bussetti un’interrogazione urgente per sollecitare un’attenta e puntuale disamina di quanto sta accadendo in merito alle procedure di trasferimento provinciale ed interprovinciale dei docenti”, scrive la deputata del M5S Villani.
A scanso di equivoci, riepiloghiamo, per quanto riguarda la scuola, la normativa che regola le precedenze nei trasferimenti docenti con la 104.
Esiste la precedenza per il docente non vedente (art. 3 L.28/3/91 N.120), per i docenti emodializzati (art. 61 L. 270/82), per il docente che usufruisce della precedenza prevista dall’art. 21 della L. 104/92 ( tale docente deve avere un’invalidità superiore ai 2/3 e avere almeno l’art.3 comma 1 della legge 104, per i docenti aventi necessità di cure a carattere continuativo.
Abbiamo anche la precedenza per il docente che usufruisce del beneficio previsto dall’art. 33, comma 6, della L. 104/92.
Inoltre, il docente può chiedere il diritto di precedenza per la provincia dove assiste il figlio disabile o il coniuge disabile dall’ art. 33, commi 5 e 7 L.104/92 (nei limiti previsti dall’art.13, comma 1, punto IV del contratto mobilità), tale precedenza solo per la mobilità provinciale si applica anche per assistere, oltre il figlio o il coniuge disabili, il genitore in stato di gravità art.3 comma 3 della legge 104/92 senza rivedibilità.
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