Il sistema di reclutamento e di assegnazione dei docenti assomiglia tanto al Tetris.
Si tratta di un gioco di logica e prontezza di ragionamento di grande successo inventato negli anni ’80, ancora molto popolare che nelle sue varie versioni conta tuttora tantissimi giocatori. I pezzi chiamati tetramini sono dei blocchi di mattoncini disposti secondo forme specifiche che scivolano dall’alto verso il basso singolarmente e il giocatore deve ruotarli e sistemarli in maniera tale da creare una riga orizzontale senza soluzione di continuità. Una volta creata la riga i mattoncini spariscono e si riparte con l’incastrare i nuovi pezzi che cadono giù, fino a quando non sarà più possibile perchè man mano che crescono le linee orizzontali incomplete il sistema “affoga”. E’ difficile non vedere nel piano di reclutamento per le immissioni in ruolo, nella individuazione dei posti e nelle assegnazioni delle sedi, l’adozione di un modello simile al Tetris da parte del MIUR. Ed infatti si sono dovute incastrare le domande degli aspiranti alle immissioni in ruolo creando dei posti disponibili senza pensare che il blocco successivo sarebbe stato quello della mobilità e che quei posti assegnati secondo un meccanismo provinciale (prima provincia) difficilmente successivamente si sarebbe incastrato con quello nazionale. Ma non è finita, nel grande piano della mobilità, la discesa abbastanza naturale dei tetramini è stata condizionata dalla distinzione fra docenti assunti prima del varo della legge 107 e dopo con l’effetto di non completare alcuna linea orizzontale e quindi andare avanti con tante altre rotazioni dei pezzi errate. L’ultima quella assegnata ai dirigenti che forse all’interno del propio ambito avrebbero trovato la soluzione migliore nel trovare e incastrare i propri pezzi, se non fossero stati predisposti schemi da seguire che comunque – a onor del vero – lasciano un buon margine di manovra per decidere.
Vero è che professori e dirigenti non sono dei tetramini e né il MIUR un giocatore, ma è anche vero che è stato dimostrato che a meno che non si preveda la vittoria di un giocatore dopo un numero di righe completate, la partita di Tetris si conclude certamente con una sconfitta del giocatore. E anche il più grande campione di Tetris di tutti i tempi sarà destinato alla disfatta.