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Mobilità, ecco come funziona esito finale tra fasi e modello unico

Con il contratto di mobilità triennale 2019-2022 tornano le tre fasi della mobilità territoriale e professionale. La domanda di trasferimento provinciale e interprovinciale viene presentata compilando, tramite le istanze online, un unico modello. Altri modelli dovranno essere compilati per il passaggio di ruolo e/o cattedra.

Fasi e modulo unico di domanda

Già a partire dalla mobilità 2019/2020 si torna alle vecchie fasi territoriali. Spariscono gli ambiti e la chiamata diretta, tornano la fase comunale, la fase tra comuni diversi della provincia e la fase interprovinciale. In buona sostanza prima verranno trattati i movimenti all’interno del comune di titolarità, poi quelli tra comuni della stessa provincia di titolarità e infine quelli interprovinciali su più province diverse da quella di titolarità.

La richiesta di trasferimento per tutte queste tre fasi viene presentata compilando, tramite le istanze online del Miur, un unico modello di domanda. In tale modello c’è una sezione dedicata alla scelta delle preferenze che potranno essere al massimo 15. Per i docenti che volessero richiedere il passaggio di ruolo o di cattedra, possedendo altre abilitazioni ed avendo superato l’anno di prova, dovranno compilare altri modelli di domanda uno per ogni classe di concorso richiesta.

È utile specificare che il docente che volesse fare domanda di passaggio di ruolo la potrà fare per un solo ruolo, solo se ha superato l’anno di prova, e per tutte le classi di concorso per cui è abilitato. In tal caso potrà presentare la domanda di passaggio di ruolo contestualmente alla domanda di trasferimento, ma potrà scegliere preferenze, sempre al massimo 15, diverse da quelle scelte per il trasferimento.

Tipologia di preferenze

Ogni docente potrà indicare, in ogni modello che compila (domanda unica di trasferimento, passaggio di ruolo e passaggio di cattedra) fino a 15 preferenze, esprimendo fino ad un massimo di 15 preferenze puntuali di scuole oppure 15 preferenze sintetiche di comuni o distretti o, ancora, fino a un massimo di 15 preferenze sintetiche di province. Se vorrà, potrà esprimere nella stessa domanda codici di scuola, comuni, distretti e province per un totale di massimo 15 preferenze.

Domande simultanee per ogni ordine e grado

Le domande di mobilità verranno presentate simultaneamente per tutti gli ordini e i gradi di istruzione. Questo comporta che nel periodo di presentazione delle domande, presumibilmente durante il mese di aprile 2019, i docenti titolari all’infanzia, alla primaria e alla secondaria di I e II grado, presenteranno domanda di trasferimento, passaggio di ruolo e passaggio di cattedra, tutti simultaneamente.

Algoritmo che determina esito della mobilità

Se un docente volesse provare a fare sia la domanda provinciale e sia quella interprovinciale, lo potrà fare, come abbiamo suddetto, compilando un’unica domanda di trasferimento in cui tra le preferenze potrà inserire sia le scuole e i comuni della provincia di titolarità, ma potrà anche indicare le scuole, i comuni e le province diverse da quelli della provincia di titolarità.

L’algoritmo che restituirà gli esiti della mobilità prima lavorerà sulle tre fasi, definendo in prima istanza i trasferimenti all’interno di ogni comune, poi tra comuni diversi della stessa provincia e infine quelli interprovinciali.

Bisogna sottolineare che nonostante l’algoritmo lavori tenendo conto della precedenza delle tre fasi territoriali, terrà anche conto dell’ordine delle preferenze espresse. Questo significa che se un docente A esprime come prima preferenza quella X di una provincia diversa da quella di sua titolarità e poi esprime come seconda preferenza una Y del proprio comune di titolarità, la macchina in caso di soddisfazione di entrambe le preferenze manderà il docente nella preferenza X perché espressa per prima.

Ci sarà il vincolo di permanenza triennale solo per quei docenti che verranno soddisfatti sul codice puntuale della scuola o su codice del distretto sub-comunale ( valido solo per le grandi città che sono suddivise in sub distretti).

Lucio Ficara

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