Quest’anno l’interesse per la mobilità pare essere più intenso degli altri anni. Infatti, le grandi novità che aleggiano sulla scuola potrebbero influenzare, e non poco, anche i trasferimenti futuri. Si parla di organico funzionale, organico di rete scolastica, ma non si comprende bene quale impatto queste novità potrebbero avere rispetto alla mobilità.
Si sa per certo che i sindacati, in maniera preventiva e previgente, hanno concordato con il Miur, sull’eventualità di stipulare un ulteriore atto negoziale riaprendo il confronto, anche su richiesta di un solo soggetto firmatario, per recepire possibili effetti sulla mobilità derivanti da interventi normativi.
In buona sostanza ciò significa che se dovesse essere decretato, nelle prossime settimane, il superamento dell’organico di diritto e di fatto, con l’introduzione di quello funzionale, ci sarebbe l’eventualità concreta di riaprire la partita contrattuale per garantire una maggiore e migliore mobilità, anche riferita a quella professionale, degli insegnanti di ruolo ed anche immessi in ruolo quest’anno e che devono avere assegnata la sede definitiva.
Quanto detto è previsto nell’ipotesi di Ccni sulla mobilità del 26 novembre 2014 all’art. 1 comma 4. I timori che le 150 mila assunzioni, da fare in gran parte sull’organico funzionale, possano limitare i trasferimenti dei docenti già di ruolo, dovrebbero essere fugati proprio dal comma 4 dell’art.1 dell’ipotesi del contratto sulla mobilità. Pare ovvio che, prima della sistemazione nelle varie sedi scolastiche dei prossimi immessi in ruolo, si tenga conto dei docenti già di ruolo che chiedono il trasferimento.
Se organico funzionale deve essere fatto e se si devono eventualmente costituire le reti scolastiche, a ricoprire i posti in più, che eventualmente verranno messi a disposizione, dovranno essere i docenti di ruolo e anche i docenti che oggi sono parcheggiati nella dotazione organica provinciale, i 150 mila potenziali nuovi immessi in ruolo prenderanno le sedi lasciate libere dopo i trasferimenti. Una cosa è evidente, soprattutto per chi è esperto di mobilità, che la situazione normativa non è chiara e la situazione non è rosea.
All’orizzonte, soprattutto se il Miur continuerà a lavorare da solo, senza il supporto tecnico dei sindacati, si rischia di creare dei veri e propri pasticci destinati a finire, come spesso capita, in tribunale. Resta chiaro che mobilità ed organico funzionale sono in relazione fra loro, ma appare per ora evidente che stanno anche correndo su due binari che non sono paralleli, ma che invece rischiano di incrociarsi creando un presumibile incidente. Qualche sindacato sulla questione ha chiesto al Miur risposte chiare e precise. Ma dal Miur, per adesso, non arriva nessuna risposta, forse sono impegnati a sbrogliare questa complicata matassa.
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