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Mobilità: errori negli allegati. I docenti rischiano di perdere punti

I docenti che intendono partecipare alle operazioni di mobilità devono fare attenzione: se si affidano alla documentazione ufficiale prodotta fino questo momento potrebbero commettere errori, alcuni persino insanabili.
Purtroppo la fretta (e una buona dose di pressapochismo) con cui gli uffici del Ministero hanno predisposto ordinanza e allegati sta creando qualche problema.
Fin da subito gli esperti della nostra rivista avevano individuato imprecisioni ed errori contenuti soprattutto negli allegati e nella modulistica.
Tanto è vero che in data 3 marzo il Ministero si è finalmente deciso a diramare una nota con gli allegati all’OM n. 16 sulla mobilità debitamente corretti.
Ottima cosa, peccato che il nuovo file (in formato pdf) non contenga neppure una paginetta di spiegazioni in cui si dica quali siano le correzioni apportate.
Ma forse al Ministero pensano che ai docenti italiani piacciano i giochetti enigmistici del tipo “caccia all’errore” (d’altronde, si sa, la stragrande maggioranza degli insegnanti ha molto tempo libero perché per “inculcare” le proprie idee nelle menti degli alunni non c’è bisogno di lavorare molto).
Ad ogni modo andando a spulciare nel file corretto pubblicato il 3 marzo si scopre che, per esempio, nell’allegato F relativo alla continuità di servizio è stato aggiunto un punto relativo alla continuità nel Comune della scuola di titolarità.
Ma qui inizia il “giallo”, perché se si va nella sezione del sito web del Ministero dedicata alla mobilità si scopre che l’allegato F scaricabile dal sito è diverso da quello precedente !
E’ evidente, insomma, che la modulistica scaricabile dalla pagina http://archivio.pubblica.istruzione.it/mobilita/moduli_2011.shtml non è stata aggiornata: purtroppo, però, usando gli allegati non corretti si rischia di non vedersi attribuire punti ai quali invece si avrebbe diritto. 
Più in generale il Miur si è dimenticato di indicare che i singoli modelli allegati devono riportare la firma del docente, in particolare se si tratta di moduli che contengono dichiarazioni personali sostitutive di certificazioni formali.
E siccome le disgrazie non vengono mai da sole, qualche problema (e non da poco) c’è anche per le commissioni d’esame di Stato nelle scuole italiane all’estero: non si sa bene quale sia la data di scadenza per la presentazione delle domande da parte di docenti in servizio in Italia.
Nella nota diramata dal Miur il 3 marzo si parla del 21 marzo, mentre lo stesso identico documento pubblicato nel sito del Ministero degli Esteri riporta la data del 31 marzo.
Sembra insomma che quest’anno la sfortuna si stia accanendo contro gli Uffici del Ministero.
Il fatto è che i docenti italiani, bistrattati in tutti i modi da mane a sera, meriterebbero un po’ più di attenzione da parte degli uffici di Viale Trastevere che dovrebbero affidarsi non tanto alla buona sorte quanto piuttosto alla efficienza e alla precisione.

Reginaldo Palermo

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