Leggo con sommo rammarico da un comunicato UIL diffuso ieri che l’agognato contratto sulla mobilità potrebbe slittare ulteriormente in quanto “il personale docente nominato da graduatoria di merito in fase B deve poter avere le stesse opportunità della fase C nella fase dei trasferimenti partecipando al movimento a partire dal primo ambito scelto, così come è previsto per i docenti nominati da graduatoria di merito in fase C”.
Possibile non ci sia accenno alcuno a noi docenti della fase B GaE costretti con una politica improntata al terrorismo psicologico a stilare domanda di assunzione per poi essere deportati su tutto il territorio nazionale?
La stragrande maggioranza di noi pur essendo prossima al ruolo nella materia in cui aveva accumulato il punteggio di anni, per il solo fatto di possedere più abilitazioni, si è ritrovata immessa in altra provincia, a km da casa, su classi di concorso in cui non ha mai prestato servizio o lo ha prestato in misura minima.
Già costretti da una legge iniqua ad entrare in ruolo in provincia diversa da quella di residenza e su classe di concorso non scelta(pena la perdita del posto di lavoro!),destinati a non avere titolarità su scuola ma su ambiti non ancora ben definiti, in attesa di un Dirigente che dovrebbe con chiamata diretta sceglierci per conferirci un incarico triennale, siamo ora nuovamente vessati in fase di mobilità: infatti, i posti disponibili nelle nostre province di residenza, saranno occupati più o meno in toto dai colleghi fuori provincia già da tempo (i cosiddetti “immobilizzati”) che in virtù della mobilità straordinaria potranno rientrare “in patria”.
Nessuno intende negare loro tale possibilità acquisita di diritto, ma non sarebbe opportuno ripartire i posti disponibili equamente tra immobilizzati e neoassunti (fase b e c)?
Non dimentichiamo che gli immobilizzati, a suo tempo, hanno avuto facoltà di scegliere spontaneamente la provincia in cui poi sono stati assunti. Ed ancora: perchè non si dà possibilità ai neoimmessi di rientrare anche su classe di concorso diversa da quella di immissione, su materia in cui sono abilitati?
Così si potrebbe ovviare, in minima parte, alle ingiustizie di cui finora siamo stati fatti oggetto, nel silenzio quasi unanime delle Organizzazioni sindacali di categoria.