“Lunedì 9 maggio inizierà la fase interprovinciale della mobilità con un’amara sorpresa per i docenti assunti prima dell’anno scolastico 2014/2015: anche per loro l’assegnazione della titolarità avverrà sugli ambiti”. E’ quanto afferma la Gilda degli Insegnanti dopo una riunione avvenuta ieri pomeriggio al Miur.
“A differenza dei precari assunti nelle fasi B e C, per questi insegnanti non è prevista la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico ma è comunque reale il rischio di finire in cattedra a chissà quanti chilometri di distanza dal proprio comune di residenza. La causa di questo rischio – spiega il sindacato – è l’obbligo, definito dall’ordinanza ministeriale sulla mobilità, di indicare nel primo ambito scelto tutti gli istituti del proprio ordine di scuola, l’unica libertà concessa è l’ordine di precedenza. In questo modo, non esiste la garanzia di ottenere solo gli istituti desiderati, ma il rischio concreto, se non si riescono ad ottenere le prime scuole scelte, di scalare la lista fino all’ultima sede dell’ambito inserito nella domanda di mobilità”.
“Se a questo si aggiunge che la sequenza contrattuale, prevista dal CCNI mobilità, è stata di nuovo rinviata alla prossima settimana, nonostante dovesse essere definita entro 30 giorni dalla firma del contratto, – conclude la Gilda – si può dire che i ‘vecchi’ docenti, cioè quelli entrati in ruolo prima della legge 107/2015, anticipano quello che sarà il futuro e, pur senza la chiamata diretta sperimenteranno, come avevamo previsto, l’infernale novità degli ambiti territoriali”.
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