Mobilità, il gruppo G.M 2012 contro i sindacati

“Il 23 dicembre è previsto un incontro tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per discutere il rinnovo contrattuale sulla mobilità 2016/17 e gli ambiti territoriali. I sindacati puntano al boicottaggio degli ambiti e una mobilità di tutti docenti contro tutti, disattendendo la legge 107 del 2015 (comma 108) e vanificando in moltissimi casi l’acquisizione della prima provincia scelta da parte della stragrande maggioranza dei docenti che è stata assunta negli ultimi tre mesi. Noi non siamo d’accordo. Desideriamo che i sindacati non contrattino nel nostro nome, millantando di fare gli interessi di tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola”. 
È quanto rende noto il gruppo GM 2012 in rispetto del T.U. in una nota stampa, dissociandosi da qualsiasi iniziativa sindacale che violi la legge e proponga elementi contrattuali di ulteriore confusione.

“L’assurdità delle richieste sindacali in tema di mobilità – spiega il gruppo dei docenti – si palesa nel fatto che, se venissero accolte, decine di migliaia di docenti appena assunti nella loro provincia di elezione potrebbero essere costretti a fare le valigie. Per questo, auspichiamo che da parte dell’amministrazione prevalga il buon senso, e siano respinti i tentativi (illegali) da parte dei sindacati di violare per via contrattuale una norma dello Stato, e per ciò stessi forieri di un numero di contenziosi maggiore di quanti  ne intendano risolvere”.

“Alle organizzazioni di rappresentanza del personale – prosegue il comunicato degli insegnanti – ribadiamo che: 1) un contratto nazionale non può intervenire a modificare una legge dello Stato; 2)  chi ha accettato la proposta di immissione in ruolo in una determinata provincia, lo ha fatto con determinate regole e in forza di quelle regole, e sarebbe molto scorretto variarle in corso d’opera; 3) la volontà del legislatore nella redazione del comma 108 era tutelare i docenti entranti in ruolo per la via costituzionale e ordinamentale (attraverso il concorso a cattedre) ma con una limitata anzianità di servizio, rispetto ai docenti entrati in ruolo in qualità di precariato storico e quindi con la massima anzianità: regole di mobilità uguali per tutti porterebbero alla massima ingiustizia – premiare chi è entrato per anzianità e non per l’unica via costituzionale prevista!”.

“Invitiamo i sindacati – continuano gli insegnanti – a utilizzare il loro potere contrattuale per negoziare piuttosto forme valide di tutela per i docenti inseriti in graduatoria di merito concorsuale per la scuola dell’infanzia, che rischiano di restare fuori da qualsiasi assunzione futura, e per le situazioni, numericamente molto circoscritte, dei docentidelle fasi B e C, che non sono riusciti ad entrare nella prima provincia di loro preferenza”.

“Fino a che queste organizzazioni sindacali non si adopereranno prioritariamente in queste direzioni – concludono i docenti -, negozino pure per il mantenimento delle loro prerogative contrattuali, ma non nel nostro nome: gli insegnanti non sono tutti uguali, per fortuna”.

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