Il Governo ci ha trattato come “giovani alle prime esperienze lavorative senza vincoli familiari”, obbligandoci all’assunzione anche a mille chilometri da casa.
Ora ci dia la possibilità di tornare a casa. A chiederlo sono i docenti del Comitato 8000EsiliatiFaseB GaE, che da alcuni mesi stanno tampinando il Governo perche si ritengono “fortemente penalizzati”, perche assunti con la Buona Scuola lontano da casa (mentre chi era più giovane e sotto in graduatoria è rimasto nella propria provincia): ora chiedono di ottenere una sistemazione più congrua alle loro aspettative e in linea con le regole sul reclutamento precedenti alla Legge 107/15.
Gli insegnanti si dicono esasperati: ricordano che sono stati “precari per almeno un decennio, non sono giovani alle prime esperienze lavorative senza vincoli familiari, ma professionisti con figli e impegni familiari da mantenere, cosa già non banale con lo stipendio da insegnanti nella propria regione, figuriamoci fuori sede”.
Poi, fanno notare alla ministra che “negli ultimi mesi ci sono stati 4 suicidi tra gli insegnanti separati dalle loro famiglie: quanti ancora ne dobbiamo vedere per riuscire a capire che bisogna porre rimedio a tutti gli errori della 107?”.
Ricordano anche che “se avessero voluto già negli anni precedenti avrebbero potuto volontariamente decidere di spostarsi al Nord per avere la certezza dell’immissione in ruolo. Ma non lo hanno ritenuto indispensabile, perché ogni anno hanno avuto incarichi nella propria provincia, perché erano ai primi posti nelle gae e perché al sud gli alunni ci sono”.
Fanno anche la cronistoria di quanto accaduto nel 2015: “dopo la loro immissione in ruolo a settembre 2017, a distanza di soli due mesi, sono state create 50000 cattedre di potenziamento per nuove immissioni in ruolo. Queste cattedre non sono nate con lo scopo di soddisfare le richieste delle scuole (ptof) e di potenziarne realmente l’offerta formativa, ma sono state create ad hoc per soddisfare tutte le domande di immissione in ruolo di coloro che non avevano trovato una cattedra di diritto a livello nazionale”.
“Questo a svantaggio dei docenti della fase B, che in molti casi non hanno potuto usufruirne, nemmeno durante la mobilità dell’anno successivo, perché il potenziamento è stato dato su altre tipologie di ruoli o su altre classi di concorso”.
“Altra beffa è stata la priorità in fase di mobilità straordinaria di chi da anni aveva scelto volontariamente una sede lontana dalla propria residenza per ottenere il ruolo. Docenti nella stragrande maggioranza ultimi nelle graduatorie della provincia di appartenenza e quindi costretti a spostarsi in altre regioni per riuscire a lavorare”.
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Ricordano anche che “con la mobilità straordinaria è stato tolto il vincolo dei tre anni a tutti i docenti immessi in ruolo nei due anni precedenti (e di questo nessuno parla), ma ci si sconvolge invece se quest’anno viene tolto il vincolo agli immessi in ruolo con la 107 (al fine di rimediare agli errori fatti). Inoltre, per due anni di seguito quelli che si definiscono immobilizzati hanno ottenuto la deroga al vincolo per le assegnazioni provvisorie (anche questo sembra che nessuno lo abbia notato)”.
“Ultima beffa – continua il Comitato 8000EsiliatiFaseB Gae – è la trasformazione per il prossimo anno scolastico delle cattedre da organico di fatto ad organico di diritto: queste per il 60% andranno per nuove immissioni in ruolo, in gran parte a chi volontariamente non ha voluto fare domanda nel 2015. Il Miur quindi premierà chi ha boicottato la Buona Scuola e penalizzerà chi invece l’ha accettata”.
“È giusto che ci siano nuovamente le immissioni in ruolo, ma queste non dovrebbero andare a discapito di chi si trova ingabbiato da una serie di “sviste” (o forse scelte?) che non hanno mai sanato il meccanismo perverso della legge 107, che ha penalizzato il merito”.
Infine, pongono le loro richieste sull’immediato: l’aver ottenuto per l’anno corrente le assegnazioni provvisorie sta di nuovo a dimostrare che gli alunni al centro-sud ci sono ed è a loro che gli 8000EsiliatiFaseB vogliono dare continuità didattica.
“Augurandoci che non succeda ciò che è avvenuto a settembre 2016 (spostamenti di docenti a fine settembre a causa dei ritardi da parte del Miur), si ritiene doveroso, al fine di garantire una continuità didattica al sud (gli alunni non sono di serie B ed hanno diritto di continuare con i loro docenti), che venga nuovamente data la possibilità a tutti di poter produrre domanda di assegnazione provvisoria anche per l’a.s. 2017/2018 e che si trovi soluzione – concludono dal 8000EsiliatiFaseB Gae – per riuscire a far rientrare definitivamente nelle loro province tutti i docenti immessi in ruolo con la legge 107″.
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