Una docente entrata in ruolo in Piemonte su sostegno scuola secondaria II grado con le GPS I fascia nel 2022/2023, ci chiede quante probabilità ha di ottenere il trasferimento in Calabria con un punteggio di 72 punti e senza alcuna precedenza. Rispondere a certe domande è veramente complicato, ma in via approssimativa possiamo dire che le probabilità di un eventuale trasferimento sono veramente poche se non addirittura nulle.
Se le prime due fasi della mobilità, ovvero I e II fase, si svolge sul 100% dei posti disponibili, c’è da dire che la terza fase della mobilità 2024/2025, si svolge sul 50% dei posti e l’eventuale posto dispari non andrà a trasferimento, ma andrà al concorso. Bisogna anche dire che per l’annualità 2024/2025 si inserisce, in modo perentorio, il bando del concorso ordinario del PNRR. Nella fattispecie 5 posti ADSS della Regione Calabria saranno destinati al concorso PNRR e quindi sottratti da qualsiasi aspirazione di chi spera in un trasferimento.
Il 50% dei posti messi a disposizione per la mobilità, viene a sua volta suddiviso in 25% per la mobilità professionale, ovvero passaggi di cattedra e di ruolo, e un altro 25% per la mobilità territoriale interprovinciale. In Calabria stiamo parlando di qualche unità di posto ADSS per singola provincia e non di più, quindi ad ottenere il trasferimento saranno pochissimi docenti o addirittura nessuno.
Le disponibilità per le operazioni di mobilità territoriale a domanda e d’ufficio e per quelle di
mobilità professionale 2024-2025 sono determinate, dalle effettive vacanze risultanti all’inizio dell’anno scolastico per il quale si effettuano i movimenti, determinatesi a seguito di variazioni di stato giuridico del personale (es.: dimissioni, collocamento a riposo, decadenza, etc.) e sui posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia comunicati a cura dell’ufficio territorialmente competente al sistema informativo nei termini che saranno fissati dalle apposite disposizioni ministeriali.
Sono, inoltre, disponibili per le operazioni di mobilità:
a) le cattedre ed i posti, istituiti ex novo per l’organico dell’autonomia di ciascun anno scolastico e sprovvisti di personale titolare;
b) le cattedre ed i posti già vacanti all’inizio dell’anno scolastico o che si dovessero rendere vacanti a qualsiasi altro titolo, la cui vacanza venga comunicata al sistema informativo entro i termini previsti per la comunicazione dei dati al sistema medesimo;
c) le cattedre ed i posti non assegnati in via definitiva al personale con contratto a tempo
indeterminato.
d) Dalle predette disponibilità vanno detratti:
Nel sud Italia, molto di più che nelle scuole del centro-nord, gli organici dei posti di sostegno sono molto ridotti nella fase della costituzione dell’organico dell’autonomia. Mentre c’è, ogni anno scolastico, una crescita di posti in deroga che tocca in ogni provincia numeri veramente importanti. Una provincia come Reggio Calabria per ADSS ha una disponibilità di posti in organico dell’autonomia di qualche unità di posto, mentre in deroga arriviamo anche a qualcosa come 250 posti disponibili. Questo modo di fare gli organici determina un rallentamento notevole per la mobilità, mentre consente facilmente l’assegnazione provvisoria annuale a tutti i docenti che vogliono l’avvicinamento per ricongiugngimento ai familiari.
Docenti con oltre 100 punti, ma a volte pure con 200 punti, ogni anno chiedono il trasferimento dalle Regioni del nord, verso la Calabria su posti di sostegno, ma non riescono ad avere la mobilità. Uno strazio che a volte dura anche un decennio, senza ottenere il trasferimento. Sono tutti docenti che ogni anno cambiano scuola perché assegnati provvisoriamente sui posti in deroga disponibili nelle province calabresi.
Con l’inserimento in ruolo sui posti di sostegno da GPS, ai sensi dell’articolo 59, comma 4 del DL n. 73/2021, degli ultimi anni, la fila di questi docenti è aumentata a dismisura e gli ultimi arrivati hanno addirittura punteggi a due cifre, per loro il trasferimento è solo una chimera almeno per adesso.
I posti in deroga sono ogni anno un qualcosa che supera gli 80 mila posti e si avvicina anche verso i 100 mila, se questi posti venissero convertiti in posti in organico dell’autonomia, il problema dei trasferimenti dal nord verso il sud, verrebbe risolto e anche la continuità didattica degli studenti disabili, tanto cara al Ministro Valditara, sarebbe un problema risolto.
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