Categorie: Mobilità

Mobilità, la Uil chiede condizioni di equità

La Uil Scuola si esprime in merito al tema della mobilità territoriale, evidenziando alcuni punti indispensabili che il segretario generale Pino Turi preme portare al centro del dibattito pubblico.

“Siamo in una situazione di grande confusione ed incertezza a cui la fase di mobilità straordinaria, afferma Turi nel corso dell’Esecutivo della Uil Scuola, deve dare risposte concrete: la questione della mobilità riguarda tutti i lavoratori ed in particolare i docenti sui quali ricadono le contraddizione della legge 107. La mobilità deve riguardare i docenti di ruolo e neo immessi: nessuno ne è escluso, nessuno può restare escluso”.

“La mobilità si fa guardando all’organico: è una regola di buon senso”, prosegue il segretario generale.”Ne vanno previsti almeno tre: quello di diritto, quello potenziato e quello di fatto. Sulla base di questo quadro di riferimento occorre garantire a tutti la possibilità di potersi spostare, su tutti i posti disponibili”.

Turi sottolinea come è “assolutamente vicino il rischio di trovarsi di fronte a una serie di rigidità normative e di risultati indesiderati dovuti al mix di provvedimenti che si va componendo sulla mobilità”.

Ecco gli aspetti sui quali, secondo la Uil Scuola, è possibile aprire e concludere positivamente la trattativa sulla mobilità nell’interesse dei lavoratori e della qualità della nostra scuola:

a) riconoscere a tutti i lavoratori la possibilità di accedere alla mobilità volontaria su tutti i posti disponibili e vacanti secondo le disponibilità dell’organico classe;

b) riconoscere a tutti i lavoratori la possibilità di accedere alla mobilità volontaria su tutti i posti disponibili e vacanti secondo le disponibilità dell’organico potenziato;

c) consentire i trasferimenti interprovinciali a tutti i lavoratori  su tutti i posti disponibili e vacanti dopo le operazioni a domanda e d’ufficio delle fasi provinciali, sia sull’organico sede che su quello potenziato;

d) accedere ai movimenti in deroga al blocco triennale sia per i movimenti nella provincia che in quella interprovinciale, su tutti i posti di organico sede e potenziato;

e) accedere ai movimenti di passaggio di ruolo sia nel livello provinciale che interprovinciale in deroga ad ogni blocco;

 

Redazione

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