La mobilità docenti è già conclusa: a settembre, tutti coloro che hanno ottenuto il trasferimento, dovranno prendere servizio nella scuola indicata.
Vi sono stati annullamenti e rettifiche che hanno generato alcune polemiche. Esiti che comunque sono stati ristabiliti con la pubblicazione delle destinazioni corrette.
Abbiamo la precedenza per il docente che usufruisce del beneficio previsto dall’art. 33, comma 6, della L. 104/92.
Ancora, il docente può chiedere il diritto di precedenza per la provincia dove assiste il figlio disabile o il coniuge disabile dall’ art. 33, commi 5 e 7 L.104/92 (nei limiti previsti dall’art.13, comma 1, punto IV del contratto mobilità), tale precedenza solo per la mobilità provinciale si applica anche per assistere, oltre il figlio o il coniuge disabili, il genitore in stato di gravità art.3 comma 3 della legge 104/92 senza rivedibilità.
La polemica risiede nel fatto che in alcune regioni pare ci siano state troppe precedenze con la legge 104/92, esattamente come negli ultimi anni. A lanciare l’allarme, il gruppo Facebook “Docenti immobilizzati“, che scrivono: “molti docenti sono rimasti ancora una volta delusi, nonostante punteggi stratosferici o svariati anni di lavoro lontani da casa alle spalle. Spesso, le ragioni di questa difficoltà risiedono nelle precedenze di cui sono in possesso alcuni colleghi e riguardano il possesso dei requisiti rientranti nelle misure della legge 104“.
“Se si guardano i numeri dei movimenti, proseguono i docenti, però, sorgono molti dubbi rispetto al possibile abuso della legge, dato che, in alcuni territori, ad essere trasferiti sono pressoché solo docenti in possesso delle precedenze riconducibili alla legge 104“.
Non è u problema nuovo per il mondo della scuola: ad Agrigento, il tribunale ha emesso le prime sentenze di condanna e ha rinviato a giudizio decine e decine di docenti, ata, medici e funzionari.
Nella provincia siciliana il problema era noto da anni e in più circostanze aveva sollevato persino le proteste di altri docenti che non riuscivano ad ottenere il trasferimento in quanto sistematicamente dai “beneficiari” della legge 104.
Clamorosa fu la protesta dell’estate 2015, ripetutasi nell’estate successiva, quando i docenti a Ata occuparono la sede del Provveditorato agli Studi di Agrigento.
In passato la nostra testata era intervenuta più di una volta sull’argomento scatenando anche le rimostranze di docenti appartenenti al fronte del “NO-107” secondo cui articoli del genere sarebbero serviti solamente a ridurre i diritti garantiti dalla legge 104.
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